È fresco di pubblicazione il Comunicato MEF che annuncia il lancio del nuovo BTP Valore a 6 anni, il bond pensato e studiato per il pubblico retail. La 4° emissione avverrà a maggio, nella seconda settimana del mese, e già tra i risparmiatori è partita la caccia al dato chiave: quanto renderà? Ovviamente non è dato saperlo, considerato che i tassi minimi cedolari saranno svelati venerdì 3 maggio.
Tuttavia, è relativamente prevedibile il range min-max entro cui si collocherà quello annuo lordo ponderato, premio fedeltà (0,80%) incluso. Stante la generalizzata discesa ei rendimenti da metà ottobre ad oggi, a nostro avviso è illusorio sperare in cedole ricche come quelle della seconda emissione.
Una particolarità dei BTP Valore, incluso quello prossimo al lancio, è che hanno cedole (trimestrali) fisse e crescenti all’aumentare del tempo (c.d. step-up). La vita utile del bond viene divisa in step, e ad ognuno di essi viene assegnato un interesse annuo lordo. Al passaggio da uno all’altro sale anche la cedola corrisposta.
Vi sono però casi in cui il risparmiatore non vuol attendere tot anni per incassare l’interesse più ricco. Prendiamo il titolo con ISIN IT0004532559: bene, questo BTP ha una cedola del 5%, prezza sopra cento e in passato ha sfiorato 167 centesimi. Quanto rende oggi e a quali strategie si potrebbe prestare questa obbligazione?
Questa obbligazione è stata emessa (ammontare in circolazione: 23,352 mld di €) il 1° settembre 2009 e scadrà alla stessa data del 2040. La durata residua è quindi di 16 anni e 4 mesi abbondanti. Ogni 6 mesi, ossia il 1° settembre e 1° marzo, il Tesoro paga il 2,1875% netto del nominale sottoscritto. Il rendimento è tuttavia inferiore rispetto all’interesse, considerati i corsi attuali a cui scambia sul MOT. Al prezzo di chiusura della scorsa ottava, 111,12 centesimi (credito d’imposta: 1,25%), quello effettivo annuo netto a scadenza è del 3,56%.
Guardando allo storico del suo grafico, a ottobre 2023 l’obbligazione ha toccato i minimi di periodo in area 97. I minimi di sempre, invece, li ha registrati a novembre 2011, intorno ai 69 centesimi. Di contro, il titolo ha prezzato in diversi periodi storici sopra i 150: a febbraio 2021 ha sfiorato i 167 centesimi. Ritoccherà quest’ultimi valori? Difficile dirlo, e forse anche crederlo. Negli anni a venire sembra irrealistica una politica monetaria ultra-espansiva come quella del recente passato. Sono epoche ormai andate, almeno per adesso, o forse per sempre.
Stante questo insieme di cose, quali possibili strategie operative offrirebbe il bond? Premettiamo che il presente è un articolo di informazione e non di consulenza. Una prima opzione potrebbe essere quella di caricarlo e tenerlo fino al termine, da classico cassettista. Se la propensione al rischio è invece decisamente maggiore allora si dipana un più vasto ventaglio di opzioni. Qui la componente chiave è l’apprezzamento dei corsi, da sfruttare (come abbiamo già visto) in base al tempo a disposizione e alla propria “dimestichezza finanziaria”.
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