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Quanto incasso a scadenza o prima della scadenza se investo 30.000 euro sul buono fruttifero postale 4 anni Plus?

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Stefano Vozza

Tra gli investimenti del reddito fisso con un grado di rischio davvero prossimo allo zero vi rientrano certamente i buoni fruttiferi postali (BFP). Si tratta di soluzioni di investimento di medio-lungo termine emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e garantiti dallo Stato Italiano.

Nel tempo variano sia in ordine agli strumenti potenzialmente sottoscrivibili, sia riguardo alle condizioni economiche offerte alla clientela. Qui ci soffermeremo nello specifico sul titolo di durata a 4 anni. Tra le varie ci chiediamo: ma quanto incasso a scadenza o prima della scadenza se investo 30.000 euro sul buono fruttifero postale 4 anni Plus?

Caratteristiche del buono 4 anni Plus

Al pari degli altri buoni, questi strumenti non prevedono costi di gestione dall’inizio fino alla fine, tranne gli oneri di natura. La ritenuta fiscale sugli interessi è agevolata e pari al 12,50%, mentre è del 26% su molti alti strumenti finanziari. Ancora, sono esenti dalle imposte di successione mentre quella di bollo del 2×1.000 si applica nei modi, nei tempi e forme previste dalla Legge.

Il taglio minimo di sottoscrizione è di 50 € e relativi multipli, e li si può acquistare tanto presso lo sportello fisico quanto in remoto, se abilitati a tale operatività. Inoltre non possono essere dati in pegno e non sono cedibili, salvo trasferimento per successione per causa di morte o altra causa che ne determino successione a titolo universale.

Quanto incasso a scadenza o prima della scadenza se investo 30.000 euro sul buono fruttifero postale 4 anni Plus?

Il buono 4 anni Plus prevede un tasso costante per i 4 anni di durata complessiva. Quello effettivo annuo a scadenza, in particolare, è del 2,00% lordo, l’1,70% netto. Su un ipotetico capitale di 30mila €, quindi, il rimborso finale netto (di sola ritenuta) sarebbe di 32.163,84 €.

I coefficienti da utilizzare per la determinazione del montante finale sono i seguenti:

A scadenza, cioè dopo 4 anni dall’acquisto, il titolare riceve il valore nominale sottoscritto, al netto di eventuali oneri fiscali, più gli interessi netti nel frattempo maturati.

Prima della naturale scadenza, invece, il possessore del buono riceve esclusivamente il valore nominale sottoscritto. Il rimborso anticipato, cioè prima che siano trascorsi 4 anni dall’acquisto, non prevede quindi il riconoscimento degli interessi. Detta in altri termini, gli interessi maturati sono riconosciuti solo in caso di rimborso a naturale scadenza, non in quello effettuato prima di tale data

Ancora, al termine dei 4 anni il titolo diviene infruttifero e se si tratta di un buono cartaceo dopo 10 anni dalla data di scadenza si prescrive.

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