Quanto ha guadagnato finora
Le stagioni dell’anno non sono tutte eguali, un principio di massima che vale in ogni sfera dell’agire umano, investimenti inclusi. Sul fronte del reddito fisso abbiamo atteso anni per vedere salire i rendimenti, il cui picco di periodo lo si è avuto nell’autunno scorso. Poi è iniziata la fase della correzione mentre il futuro resta tutto da scrivere.
Ad oggi le emissioni sovereign relativamente più generose sono state quelle tra settembre e ottobre. Un discorso legato non al fatto che l’emittente era in vena di regali, quanto al fatto che si è dovuto adeguare ai rendimenti di quel periodo. Un esempio per tutti? Il BTP Valore 2028 a cedole fisse e crescenti e cedola trimestrale, oltre all’obbligazione che stiamo per vedere. Il riferimento è al bond ISIN IT0005560948, emesso il 1° settembre 2023. Al riguardo quanto ha guadagnato finora chi ha comprato 6 mesi fa il BTP con cedola al 4,20% considerato l’attuale prezzo sopra cento?
Il BTP Tf 4,20% marzo 2034 (scadenza: 1° marzo 2034) fu emesso in un periodo in cui il mercato era abbastanza tirato. In ballo c’erano i giudizi delle agenzie di rating, la finanziaria in sede di stesura, le incertezze sulle future dinamiche dell’inflazione e della politica monetaria BCE. Quanto alla struttura tecnica del bond, la cedola semestrale è del 2,10% lordo (1,8375% netto), con date stacco il 1° marzo e settembre di ogni anno. Nell’emissione il Tesoro raccolse 20,173 miliardi di euro, e oggi il titolo è abbastanza scambiato sul mercato secondario, il MOT. Il lotto minimo di acquisto è di 1.000 €, commissioni bancarie escluse.
Malgrado la robusta cedola iniziale il titolo nel giro di poche sedute scivolò sotto cento. I valori più bassi furono segnati a metà ottobre in area 93,80 centesimi. Poi il costante recupero dei rendimenti ha portato il titolo prima a 100, poi oltre. Venerdì scorso il titolo ha chiuso l’ottava a 104,47. Ai corsi attuali il rendimento effettivo a scadenza lordo e netto è, nell’ordine, del 3,69% e del 3,17% (fonte: Borsa Italiana).
Ora, quanto ha guadagnato in 6 mesi e mezzo il sottoscrittore della prima ora? A inizio mese è arrivata la prima e unica cedola finora staccata, pari al 1,8375% del capitale nominale sottoscritto. Dal 1° marzo ad oggi, invece, il rateo netto maturato è di poco inferiore allo 0,20%. Infine, ci sarebbe il potenziale capital gain dovuto all’attuale quotazione, che da solo vale più di una cedola annua. Vendendolo a questi corsi ne deriverebbe un ritorno netto complessivo intorno al 5,9% (spese bancarie escluse) in appena 200 giorni.
Tuttavia, oggi converrebbe più venderlo o tenerlo in portafoglio? E fino a quando, fino al termine o ancora per qualche atro semestre? Impossibile rispondere date le mille variabili personali dietro a ogni simile decisione. Per chi non ha fretta, l’idea di tenerlo ancora non sarebbe male. A fine dicembre il titolo ha prezzato 106,28, mentre a inizio della scorsa settimana stava sopra 105. Al netto dell’imponderabile, quindi, è probabile che il BTP possa ancora spingersi oltre in futuro, anche perché ci sono ancora altri 10 anni di durata residua. Ma quando e di quanto? Sarà il mercato a deciderlo, come sempre, in base alle future dinamiche dei mercati obbligazionari.
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