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Il New York Times parla dei test nucleari russi. E il Cremlino nega tutto, per ora

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Paolo Zignani

Il Burevestnik potrà diventare uno dei missili nucleari più pericolosi del mondo. I test suscitano curiosità e apprensione negli Stati Uniti.

Il Burevestnik è la più misteriosa e pericolosa delle super armi russe. La si conosce ben poco, ma quel poco che se ne sa preoccupa. La fase sperimentale è ancora in corso, e se supererà tutti i test e potrà essere usata in guerra, farà molta paura. Si tratta di un missile da crociera a propulsione nucleare, capace di percorrere tragitti praticamente illimitati, e soprattutto a un’altezza molto bassa, quindi molto difficile da intercettare. I sistemi antiaerei non lo vedrebbero arrivare. E, potendo arrivare da qualunque direzione, sarebbe in grado di compiere disastri: distruggere città o siti militari.

Il New York Times parla dei test nucleari russi. E il Cremlino nega tutto, per ora
La foto satellitare che mostra il punto in cui si sono svolti i test – lintellettualedissidente.it credit New York Times

In quanto arma nucleare, il missile è stato sinora annunciato a scopo di deterrenza: il messaggio è infatti che chiunque voglia attaccare la Russia con armi atomiche, sarà facilmente distrutto. Intanto i test continuano, come ha fatto sapere il New York Times. Come nel 2017 e 2019. Lo dicono le immagini satellitari del 20 settembre, dalle quali sono stati notati gli stessi movimenti di allora, quando la Russia aveva compiuto 13 test nucleari in una zona artica, in località Pankovo. E a quanto pare ci sono nuovi test in corso. Probabilmente torna in scena proprio il missile a propulsione nucleare Burevestnik, anche se il Cremlino non ne parla.

Missile nucleare che vola basso e sfugge ai radar

Viene caricato su un razzo, che può compiere una lunga gittata, in teoria senza limiti, e poi si autoattiva. Sinora non ha funzionato soprattutto l’autoattivazione.  Precisamente, le immagini mostrano una piattaforma di lancio, attorno alla quale si vedono dei veicoli, uno dei quali con un rimorchio. Le dimensioni sono le stesse notate in passato: il razzo è coperto da un telone. Qualche ora dopo i veicoli non erano più lì.

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Uno specialista dà un ritocco al Burevestnik in uno stabilimento russo – lintellettualedissidente.it Ansafoto

E’ indicativo inoltre l’avviso diramato il 31 agosto dalle autorità russe, e poi ripetuto varie volte che indica una “zona di pericolo temporaneo”. E raccomanda ai piloti di volare lontano dal sito di Pankovo e di evitare il Mare di Barents, al largo della costa. Il pericolo persisterà fino al 6 ottobre. Ancora una volta, la coincidenza con i test del passato è totale: lo stesso avviso, gli stessi movimenti di veicoli.

E’ stato consigliato ai piloti di volare altrove

Anche a Rogachevo, 100 chilometri a sud della piattaforma di lancio, sempre nella penisola Nuova Zemlja, si è ripetuta una scena del passato. Questa volta è stata Bellona, organizzazione ambientalista norvegese, a fotografare due aerei della Rosatom, l’agenzia atomica russa, parcheggiati a Rogachevo. Erano del modello incaricato della raccolta di dati sui lanci missilistici. Poi, il 28 settembre a Pankovo sono state ripetute le stesse operazioni viste il 20 settembre.

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Prototipi di Burevestnik in una fabbrica russa – lintellettualedissidente.it Ansafoto

Nel 2019 uno dei test è fallito, con la conseguenza che la caduta del razzo ha causato sette vittime. Se dovessero riuscire i test, occorrerebbero comunque alcuni anni prima di poter usare in guerra la nuova arma. Il Burevestnik è una delle sei armi strategiche di prossima realizzazione che Vladimir Putin ha annunciato in un discorso del 2018.

Un missile intercontinentale chiamato Satan 2 dalla Nato

Tra i missili attualmente a disposizione, l’RS-28 Sarmat è ritenuto il più pericoloso. Infatti il nome in codice Nato è SS-30 Satan 2. E’ di fabbricazione interamente russa, quindi non sarà mai colpito dalle sanzioni. Ed è in grado di raggiungere gli Stati Uniti e colpirli portando con sé fino a 15 testate nucleari. Arriva fino a bersagli distanti 18mila chilometri dalla base di lancio. Inoltre potrà trasportare un’altra super arma: la testata ipersonica planante Avangard, che si ritiene possa ingannare molte difese antimissile.

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Il decollo del Sarmat dal Cosmodromo di Plesetsk – lintellettualedissidente.it Ansafoto

E poi ci sono i missili ipersonici, come il Kinzhal. La Russia l’ha usato in Ucraina per colpire depositi di armi. Sono missili che volano a una velocità superiore di cinque volte quella del suono e toccano i 6.190 chilometri all’ora. In un’ora arrivano in qualsiasi obiettivo del mondo. E così via. In tutto, le testate nucleari che la Russia ha a propria disposizione sono 4.500. Di queste, 1.600 sono già schierate e pronte per essere usate.

 

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