I lavoratori scendono in piazza per protestare contro il taglio pensioni (lintellettualedissidente.it)
I lavoratori italiani hanno deciso di protestare dopo l’annuncio delle misure taglia-pensioni che arrivano dal governo.
L’ultima bozza di Legge di Bilancio 2024 ha confermato la revisione delle aliquote di rendimento previdenziali per le pensioni liquidate dal 1° gennaio 2024 delle quote di pensione retributive relative ad alcune gestioni previdenziali del comparto pubblico, tra cui la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali.
La misura quindi riguarda in particolare coloro che andranno in pensione dal primo gennaio 2024 e con una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni: si parla dunque di dipendenti pubblici che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995. Con questa norma, la quota retributiva della pensione, ovvero quella riguardante i contributi versati prima del 1996, subisce un importante ridimensionamento.
Ecco perché i sindacati Anaao e Cimo hanno fissato per il prossimo 5 dicembre uno sciopero di 24 ore. Alle due organizzazioni si è subito aggiunta l’Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn, che annuncia “forme di mobilitazione per modificare la legge di bilancio”. I medici iscritti a Cgil e Uil parteciperanno alle proteste contro la manovra proclamate dalle due confederazioni dal 17 novembre.
Anaao e Cimo sottolineano il peso della misura di taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno, “una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento“. Secondo i sindacati, le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado di risollevare il Ssn dalla grave crisi in cui si trova.
Dalla manovra si sarebbero aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria. Oppure uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario. O ancora un piano straordinario di assunzioni. E invece si scopre che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti.
Con lo sciopero si chiede di modificare la legge di bilancio. La manovra, a giudizio dell’organizzazione, riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024. Un provvedimento incostituzionale con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici.
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