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Più sei sporco e più sei alla moda: cos’è il “no wash” | Sta spopolando

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Si diffonde sempre di più la moda del “No Wash”: in cosa consiste e perché questa pratica non proprio igienica è sempre più di moda.

Il periodo storico che abbiamo appena vissuto ci ha insegnato che igienizzarsi a dovere quando si esce fuori di casa  – farlo anche quando si è in casa non sarebbe male comunque – limita i rischi di contagio e la diffusione di malattie batteriche e virus. Tuttavia da qualche tempo a questa parte, in aperta controtendenza con questa lezione, si sta diffondendo la moda del “Low wash” e la sua versione estremista, il “No wash”.

Sempre più persone nel mondo aderiscono alla moda del “No Wash” – lintellettualedissidente.it

Le basi di questo movimento ambientalista sono anche giuste. I partecipanti si fanno portatori di un’abitudine che potrebbe essere fondamentale nella lotta al consumismo energetico e più in generale agli sprechi. Tutti noi siamo soliti mettere a lavare i nostri capi di abbigliamento dopo uno o al massimo due utilizzi per evitare che questi si sporchino troppo, accumulino troppi batteri e comincino ad emanare un odore non proprio gradevole.

Si tratta di una questione d’igiene ed una regola di buona convivenza sociale. Tuttavia è vero che alle volte c’è un eccesso di pulizia e ci sono persone che lavano i propri capi anche quando non ce ne sarebbe reale bisogno. Questo comporta un maggior utilizzo di detersivi e della lavatrice con conseguente spreco di sostanze dannose per l’ambiente e di energia elettrica, anch’essa dannosa per il nostro habitat e anche per il nostro conto corrente.

Cos’è il “No Wash” e per quale motivo va di moda

Complice il periodo storico non esattamente esaltante che stiamo vivendo, con tutte le problematiche economiche ad esso annesse, sempre più persone adottano la polica del “Low Wash”. Di fatto queste persone evitano di lavare i propri indumenti se non è proprio necessario, riducendo dunque al minimo le lavatrici settimanali e gli sprechi. Potrebbe trattarsi di una buona abitudine, ovviamente se implementata nel nostro stile di vita in maniera logica e flessibile.

In cosa consiste la moda del “No Wash” e come fanno per mascherare i cattivi odori? – lintellettualedissidente.it

Logica e flessibilità che non appartengono ai fautori del “No Wash”, ovvero a coloro che evitano di lavare i propri capi. La moda più seguita è quella di indossare sempre lo stesso paio di jeans durante l’anno senza mai lavarlo. C’è persino un campionato mondiale – Indigo Invitational Fade Competition – in cui i partecipanti fanno a gara per chi è ha il paio di jeans più sfruttato senza averlo mai lavato. La media di utilizzi senza lavaggio dei partecipanti di questo festival alla sua quinta edizione è di 150/200.

Anche i più convinti sostenitori di questa politica d’utilizzo dei capi di vestiario non possono negare che questa pratica porti i jeans a sviluppare un olezzo insopportabile. Motivo per cui hanno studiato dei metodi per rimuovere i cattivi odori. C’è ad esempio chi versa della vodka o chi spruzza dell’aceto sulle parti meno profumate. La maggior parte, però, preferisce i “bagni di sole”: lascia i jeans sotto il sole e all’aria aperta per diverse ore al fine di far scomparire il cattivo odore, funzionerà?

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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