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Perché il rosa è un colore da femmina mentre l’azzurro da maschi? La curiosa spiegazione arriva dall’America

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Erica Oldano

Ti sei mai chiesto come ha avuto origine questa bizzarra suddivisione? Che si tratti di cliché o stereotipi, il fatto che il rosa venga associato alle ragazze e l’azzurro ai ragazzi è pressoché un dato di fatto. Oggi siamo qui per spiegarti il perchè e com’è nata questa particolare consuetudine.

Se anche tu sei cresciuto con vestiti, accessori e grembiule a scuola sempre dello stesso colore, allora probabilmente ti sei già posto questa domanda. Fiocco rosa o fiocco azzurro e gli stessi colori per il gender reveal. Senza sapere nulla in merito, questa distinzione di colori ci fa capire se è appena nato un bambino oppure una bambina. Forse non lo sai ma un tempo la situazione era pressoché capovolta. Infatti, questa consuetudine, ovvero quella di associare il rosa alle bimbe nasce da uno dei fenomeni sociali moderni più importanti del XX secolo. Sai già di che cosa stiamo parlando? Continua a leggere e lo scoprirai.

Perché il rosa è un colore femminile oggi? Fino alla metà dello scorso secolo la situazione era ben diversa

Fino alla fine del XIX secolo, era consuetudine utilizzare il rosso per i maschietti, poiché considerato un colore che simboleggia forza e coraggio. Alle femminucce invece, generalmente, si destinava il blu, un colore che al contrario pareva trasmettere calma e pacatezza, tipica delle bambine. Nei primi decenni del ‘900, si diffusero rapidamente i colori pastello, portando così alla “scoperta” del rosa e dell’azzurro. Così, i genitori iniziarono a fare indossare come consuetudine ai propri figli il rosa e alle figlie l’azzurro. Ma nel 1959 ci fu il rovescio della medaglia: proprio quell’anno, infatti, spopolò in tutto il Mondo la bambola più famosa di tutti i tempi.

Il debutto della bambola della Mattel e la consacrazione del rosa per le femminucce

Ti stai ancora chiedendo perché il rosa è un colore associato alle bambine? La risposta arriva dalla nascita e dalla diffusione della bambola più iconica di sempre: la Barbie. Nasce nel 1959 dall’idea di Ruth Marianna Mosko, figlia di immigrati polacchi ebrei giunti in America. La donna, grazie a questa idea, diventò presto un’imprenditrice di successo. A facilitare l’ascesa della Barbie fu anche il fatto che il marito della donna era il co-fondatore della Mattel, la nota casa produttrice di giocattoli. Questo connubio favorì senza dubbio la diffusione e lo spopolare di questa bambola senza tempo. Il mondo di Barbie è rosa e questa bambola influenzò parecchio il modo di vestire e i colori preferiti dalle bambine. Ecco che da quel momento il rosa divenne un colore da femminuccia, ribaltando completamente lo schema precedente.

Rosa e azzurro: una distinzione destinata a durare nel tempo

Ci fu solo un ventennio in cui si vide una leggera frenata di questa tendenza, ovvero tra gli anni ’70 e ’80 per via del movimento femminista che rifiutava l’idea di ogni stereotipo di genere. Ad oggi c’è senza dubbio maggiore libertà di scelta in fatto di colori. Tuttavia, resta il fatto che il rosa rimane per tutti un colore prettamente femminile, mentre l’azzurro una nuance associata ai maschietti.

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