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Non c’è due senza tre, Lula ancora presidente del Brasile

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Ignazio Taormina

Il Brasile sta affrontando un momento critico nella sua storia politica ed economica. L’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, noto semplicemente come Lula, rilasciato dalla prigione dopo aver trascorso un anno e mezzo dietro le sbarre per corruzione. La sua liberazione ha scatenato un’ondata di entusiasmo tra i suoi sostenitori, che sperano che possa essere il candidato presidenziale del Partito dei Lavoratori (PT) alle elezioni del 2022.

Lula, un Presidente controverso ma rodato

Lula già presidente del Brasile dal 2003 al 2011, durante i quali ha guidato il paese attraverso un periodo di crescita economica senza precedenti. Tuttavia, nel 2018 venne condannato ed arrestato per corruzione, portandosi dietro le sbarre anche tante critiche. Nonostante la sua incarcerazione, Lula è rimasto un personaggio molto popolare e rispettato tra i brasiliani, soprattutto tra coloro che hanno beneficiato dei suoi programmi di assistenza sociale.

La candidatura del già due volte presidente del Brasile alle elezioni del 2022 ha scatenato un acceso dibattito in tutto il paese. I suoi sostenitori credono che sia l’unica persona in grado di riportare la nazione sulla giusta strada dopo anni di crisi pesante economica e sociale. Tuttavia, i suoi avversari lo accusano di essere un criminale condannato e di non essere idoneo a guidare il paese.

Questione candidatura, Brasile diviso a metà tra favorevoli e contrari

La questione della candidatura di Lula oggetto di numerose controversie fin dal suo rilascio dalla prigione. Nel novembre 2019, la Corte Suprema brasiliana ha deciso che una persona condannata in seconda istanza per reati di corruzione non può essere eleggibile per cariche pubbliche. Tuttavia, nel marzo 2021, la stessa Corte Suprema ha annullato questa decisione e ha stabilito che Lula è eleggibile per le elezioni del 2022.
La decisione della Corte Suprema di considerare l’ex presidente ancora eleggibile viene accolta con grandissimo entusiasmo dai sostenitori di Lula e dallo stesso ex presidente, dando vita a tantissime manifestazioni di sostegno e di gioia nei confronti di Lula.

Il Brasile martoriato dalla politica di Bolsonaro, allo stesso tempo è preoccupato per la vittoria di Lula

La candidatura ha senza dubbio generato un impatto significativo sulle elezioni del 2022. Il Brasile sotto la gestione del presidente Jair Bolsonaro, un conservatore di estrema destra che ha suscitato molte polemiche per le sue posizioni sui diritti umani, l’ambiente e la gestione della pandemia di COVID-19. Lula rappresenta un’alternativa progressista a Bolsonaro, e molti brasiliani potrebbero essere disposti a votare per lui per porre fine alla polarizzazione politica del paese.

Tuttavia, la rielezone di Lula sta suscitando diverse tensioni e preoccupazioni tra gli investitori e i mercati finanziari. L’attuale presidente del Brasile ha una lunga storia di conflitti con il settore privato, e molti temono che la sua elezione avvenuta il primo Gennaio del 2023 potrebbe portare a politiche economiche più intervenzioniste e meno favorevoli agli investimenti stranieri.

Lula non perde tempo, cancellando quasi del tutto Bolsonaro

Il neo presidente del Brasile non perde tempo, fin dai suoi primi giorni in carica, in questo terzo mandato da n.1 verdeoro, sta subito lanciando messaggi chiari al suo predecessore. Infatti per volontà dello stesso neo presidente brasiliano si procederà alla cancellazione di ben oltre 12 emendamenti ordinati dal suo predecessore. Inoltre Lula ristabilendo anche il fondo amazzonico,  accantonato da Bolsonaro, per combattere la deforestazione del polmone verde più grande al mondo. Ma il colpo di scena più grande potrebbe essere lo studio, che lo stesso Lula sta portando avanti, per una moneta unica insieme all’Argentina, per unire due nazioni da sempre rivali ed aumentare la loro potenza economica, questa si preannuncia come una delle sfide più difficili dei mandati da presidente di Lula e forse dell’intera storia politica ed economica del Brasile.

 

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