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Scoperti mostri celesti nello Spazio: la spettacolare foto stupisce tutti

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Pietro Santercole

C’è sempre lo zampino di JWST per un’altra spettacolare novità che ha sorpreso e spiazzato molti scienziati: sono stati scoperti mostri celesti nello Spazio.

James Webb continua a regalare perle dallo Spazio. Dal 2021 (a fine dicembre per l’esattezza) a oggi non ha fatto altro che stupire il telescopio spaziale a raggi infrarossi, trasportato in orbita solare da un razzo Ariane 5, regalando grandi novità nel tanto infinito quanto inesplorato Spazio.

JWST ha scoperto mostri celesti nello Spazio
Spazio, un’altra grande scoperto dell’ormai mitico telescopio James Webb – LintellettualeDissidente.it

Neanche il tempo di analizzare le quattro immagini composite rilasciate che mostrano galassie, una nebulosa e un ammasso di stelle distanti diversi anni luce, o quell’ammasso stellare noto come NGC 346, situato nella Piccola Nube di Magellano, a circa 200.000. Ed ecco un’altra incredibile scoperta, a disposizione degli scienziati, in primis, che proveranno a spiegare il fenomeno dei “mostruosi corpi celesti”.

L’umanità non ha mai osservato le primissime stelle che brillavano nell’universo. Hanno vissuto in fretta e sono morte giovani, ma sono state loro a creare gli elementi più pesanti che alla fine hanno finito per formarci. Gli astronomi ora suggeriscono che alcune recenti osservazioni di galassie molto distanti possono essere spiegate solo con la presenza di enormi stelle.

Tra le 5.000 e le 10.000 volte più grande della massa del nostro Sole

Grazie a immagini e dati di James Webb, un team di scienziati ha chiamato queste specifiche stelle, dei “mostri celesti”, innanzitutto per la loro enorme grandezza: tra le 5.000 e le 10.000 volte la massa del nostro Sole, vissute all’incirca per due milioni di anni. Nel loro nucleo, erano cinque volte più caldi del centro del Sole.

Spazio, cosa sono i nuovi mostri celesti
James Webb, alla scoperta dei Mostri Celesti – LintellettualeDissidente.it

Queste stelle super massicce si sono formate in molti ambienti diversi, ma quello che ha incuriosito i ricercatori sono stati gli ammassi globulari: i più massicci e i più antichi dell’universo. Gli astronomi ritengono che queste stelle super dense si siano formate anche in ammassi globulari, abbiano un’età compresa tra 10 e 13 miliardi di anni.

“Rimangono solo tracce indirette” ha detto il team di scienziati dopo le rivelazioni di Jamws Webb. Quelle tracce indirette sono elementi più pesanti. Ed è questa firma che JWST ha individuato nella galassia GN-z11, un oggetto che per un po’ ha detenuto il titolo di galassia più lontana conosciuta, la cui luce proviene da 400 milioni di anni dopo il Big Bang. Una scoperta incredibile, l’ennesima per James Webb e quella sua mirabolante fotocamera a infrarossi. Chissà cos’altro ancora scoprirà.

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