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Le migliori e le peggiori azioni della settimana a Piazza Affari

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Marco Calindri

A Piazza Affari la settimana si è chiusa con un ribasso di circa l’1% trascinata da due titoli che fino a ora l’aveva sostenuta: Iveco Group e Leonardo che hanno perso circa il 10% e circa il 5%, rispettivamente. A fare da contraltare a queste due azioni troviamo Saipem che ha guadagnato oltre l’8%.

Il riassunto della settimana tra le migliori e le peggiori azioni delle Blue Chip

La settimana ha visto un notevole rialzo per Saipem sul Ftse Mib, registrando un saldo positivo dell’8,2%, trainato dalle positive previsioni degli analisti in vista della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Equita ha previsto una performance solida grazie al business offshore, mentre JPMorgan ha aumentato il prezzo obiettivo a 3,2 euro e mantenuto il rating overweight, citando una forte raccolta ordini e prospettive migliorate. Si prevede che Saipem registri un Ebitda di 268 milioni di euro, superando il consensus Bloomberg. Da inizio anno, il titolo è salito del 64%, con un prezzo obiettivo medio di 2,57 euro.

Iveco ha subito una flessione del 9,8%, mentre Leonardo ha registrato una diminuzione del 4,9%, rendendoli i peggiori titoli della settimana. Entrambi hanno subito una brusca caduta martedì, dopo un report di Goldman Sachs sul settore europeo della difesa, che ha evidenziato rischi di downside nelle valutazioni, considerando che i titoli della difesa sono ai massimi storici. Questo ha pesato sui due titoli, portando a una significativa perdita di valore.

Un titolo azionario che si è distinto nel corso dell’ultima seduta della settimana

Amplifon ha registrato un notevole aumento del 3,42%, rimanendo in cima al Ftse Mib durante l’ultima giornata di contrattazioni della settimana.

Questo risultato è stato incoraggiato dalla promozione degli analisti di Equita, che hanno confermato il giudizio “Hold” e aumentato il target price a 33 €. Nonostante le azioni fossero sotto pressione a causa dell’indagine Antitrust sugli apparecchi acustici, la situazione si è stabilizzata grazie alle conclusioni dell’Agcm, che potrebbero portare a una riforma favorevole ad Amplifon, simile a quella avvenuta in Francia nel 2016.

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