La corsa al ribasso di Campari sembra inarrestabile
Dopo la pubblicazione della semestrale le quotazioni del titolo Campari sembrano reagire positivamente. Analizziamo i possibili livelli da monitorare con attenzione nel corso delle prossime settimane.
Nel primo semestre del 2024, Campari Group ha registrato una solida performance con una crescita organica delle vendite nette del 3,8%, accelerando al 6,9% nel secondo trimestre. Questa crescita è stata principalmente trainata dagli aperitivi, in particolare Campari e Aperol, e dai marchi Espolòn e Grand Marnier negli Stati Uniti. Tuttavia, le condizioni meteorologiche avverse hanno influenzato negativamente alcune aree dell’EMEA, come l’Italia che ha registrato un calo del 5,2%. In Germania, invece, si è osservata una crescita del 13,4%.
L’EBIT rettificato è cresciuto del 2,1% a livello organico, nonostante un impatto negativo di 40 punti base sul margine lordo. Le vendite nette totali sono state di 1.523,4 milioni di euro, con una crescita del 4,5% e del 3,8% in termini organici. L’utile lordo industriale è aumentato del 2,9%, con una crescita organica del 4,5%.
Per il resto dell’anno, Campari prevede di continuare a sovraperformare il settore, nonostante le sfide come il maltempo che influisce sugli aperitivi ad alto margine e una maggiore concorrenza sui prezzi. A medio termine, il Gruppo rimane fiducioso nel mantenere un solido slancio del marchio, prevedendo un’espansione costante del margine operativo grazie a un mix di vendite favorevole, all’allentamento dell’inflazione dei costi di input e alle efficienze operative, continuando a reinvestire nella crescita del marchio e nelle capacità di marketing e commerciali.
Equita SIM ha apportato alcune modifiche alle stime per Campari, mantenendo invariate quelle di fatturato, EBIT e utile adjusted per il 2024. La previsione del fatturato organico è stata ridotta dal 7,3% al 6,3%, quella dell’EBIT organico dall’8% al 5%, e la stima dell’utile reported è stata tagliata del 2% a causa di oneri non ricorrenti. Nonostante ciò, Equita mantiene una raccomandazione “buy” con un target price ridotto del 4% a 10 euro.
Anche Banca Akros ha rivisto il target price, abbassandolo da 12 a 10,2 euro, mantenendo un rating “accumulate”. Gli analisti hanno evidenziato una redditività più debole del previsto nel primo semestre e un outlook cauto per la seconda metà del 2024.
La tendenza in corso è saldamente ribassista. Solo una chiusura settimanale superiore a 8,655 € potrebbe favorire una ripresa al rialzo della tendenza.
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