Il neo bond in euro della banca francese
È di fresca emissione la nuova obbligazione in euro targata BNP Paribas, una delle principali e solide istituzioni bancarie francesi. Lo testimoniano le buone valutazioni di solvibilità a lei attribuiti dalle varie società di rating. Per l’esattezza, essi sono pari a A+ per S&P’s, AA- per Fitch e Aa3 per Moody’s.
In verità il bond in questione fa parte di una doppia tranche, una in euro, appunto, e una in dollari USA. Concentriamoci adesso solo sulla prima e sveliamone i dettagli e i meccanismi di funzionamento. Anticipiamo solo che il neo bond in euro della banca francese ha cedole trimestrali con interessi variabili i primi 4 anni e poi tassi fissi al 4,10% per altri 4.
Il titolo ha codice ISIN XS2759171254 e il mercato di quotazione è l’EuroTLX. La data emissione è il 10 maggio 2024, ha una durata di 8 anni per cui la scadenza è fissata alla stessa data del 2032. Il taglio minimo è di 1.000 €, un importo alla portata del piccolo investitore alla ricerca di soluzioni alternative e/o in aggiunta ai sovereign bond e/o altre asset class.
Come detto, l’obbligazione è denominata in euro per cui non ci sono rischi di cambio (per l’investitore in €) connessi allo strumento. A naturale scadenza del prestito l’emittente rimborserà, in un’unica soluzione, il 100% del valore nominale sottoscritto. Ovviamente nulla toglie al risparmiatore di rivendere il prodotto prima del termine al prezzo e alle condizioni di mercato vigenti all’atto della vendita.
La struttura cedolare del titolo è del tipo misto fisso-variabile, ma in un certo senso atipica rispetto alle più comuni emissioni corporate avutesi nel 2024. Finora, infatti, molti emittenti avevano optato per la struttura “Fixed to Floater”, ossia tassi fissi agli inizi e poi variabili fino a scadenza.
Per questo bond, invece, la banca d’oltralpe ha mutato l’ordine di progressione. Si parte con cedole trimestrali variabili per i primi 4 anni, poi si passa a tassi fissi e costanti per i successivi 4 (dal 5° all’8° anno). QuindiPertanto nel 2° quadriennio si è sicuri che la banca pagherà il 16,40% lordo complessivo in 48 mesi sul nominale posseduto.
I tassi annui del primo quadriennio saranno invece pari al tasso Euribor a 3 mesi, con floor e cap prestabiliti. Il minimo al di sotto del quale non si potrà andare è lo 0,00%, per cui se l’Euribor dovesse assumere un valore negativo la cedola sarà nulla e non negativa.
Il cap, ossia la remunerazione massima, è fissato al 4,10% (ritenuta fiscale sugli interessi al 26%). Anche in questo caso se l’Euribor dovesse spingersi oltre tali valori la cedola non andrà comunque oltre tale soglia massima. Al tempo dell’articolo, per esempio, esso si aggira in area 3,82%.
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