I mercati azionari ora potrebbero scendere per qualche mese
Dopo il forte rialzo dello scorso anno sarebbe normale che i mercati azionari prendessero beneficio per scaricare sia gli oscillatori di breve che medio lungo termine. Ci sono diverse avvisaglie che fanno pensare a questa ipotesi. Fra queste, Vix sui minimi con divergenza rialzista, sono state toccate delle trend line che potrebbero respingere i prezzi. Inoltre, le principali Borse europee hanno generato dei segnali ribassisti formando dei pattern che in altre occasioni hanno fatto scendere i prezzi di almeno il 5/7%. Ci sono anche altri fattori che sono a favore di questa ipotesi. I mercati azionari ora potrebbero scendere per qualche mese? Potrebbe essere. Nell’ipotesi migliore pensiamo a una fase laterale, in quella peggiore che i massimi di gennaio potrebbero rimanere inviolati almeno fino al mese di marzo.
Analizzando le serie storiche e come si muovono i mercati azionari nel corso dell’anno, un periodo dove attendere una fase correttiva è propio quello fra gennaio e marzo. Poi fra maggio e giugno e agosto e ottobre. La fase più lunga dal punto di vista temporale e più profonda in termini percentuali solitamente è quella di gennaio/mazo e agosto/ottobre.
Attenzione quindi, in questi giorni potrebbe decidersi quello che accadrà ai mercati nel primo trimestre. Quello che si attende non è un’inversione di medio lungo periodo! Bensì un semplice ritracciamento non superiore al 10% e come un’occasione di acquisto in ottica di 12/18 mesi, se non oltre.
Alcuni dati statistici e i grafici di medio lungo termine sono al momento impostati al rialzo. Questo fino a quando i prezzi su base trimestrale dei principali listini azionari non segneranno su questo time frame minimi decrescenti. Un buon indicatore in tal senso (che per alcuni casi è anche predittivo) è il Vix che sembra aver invertito al ribasso di medio lungo termine. Se la storia si ripeterà, il peggio per molti anni potrebbe essere alle spalle. Questo non signfica che di tanto in tanto non ci saranno ritracciamenti fra il 10 e il 15%. Come al solito nulla può essere dato per scontato e quindi quanto appena affermato dovrà essere soggetto a monitoragio di mese in mese.
Nel breve, stiamo osservando come i prezzi sui principali listini siano stati respinti dalle trend line che passano dai massimi segnati nel mese di luglio/agosto 2023. Attenzione quindi se i prezzi di questa settimana scenderanno sotto i minimi di quella precedente e se poi a fine gennaio scenderanno sotto quelli di dicembre. Al momento notiamo solo delle divergenze ribassiste che ci fanno pensare che la strada che verrà seguita potrebbe avere più favore al ribasso.
Le informazioni, i calcoli di probabilità e le previsioni presenti negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo e non rappresentanùo in alcuno modo un’indicazione operativa.
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