Da oltre 3 anni le azioni Banco BPM fanno meglio del Ftse Mib, fin dove potrebbero spingersi?
Negli ultimi anni le azioni Banco BPM hanno sempre avuto ottime performance. Ad esempio, da oltre 3 anni fanno meglio del Ftse Mib in termini di forza relativa. Ma quali sono i punti di forza e di debolezza di questo titolo azionario? Quale il giudizio degli analisti?
La società presenta punti di forza significativi: alti margini netti che la rendono altamente redditizia, valutazione attraente basata sui multipli di guadagno, ad esempio il rapporto prezzo su utili è inferiore a 10x, il livello tipicamente utilizzato come spartiacque tra sottovalutazione e sopravvalutazione. Inoltre, c’è una relativa economicità dell’azione rispetto al valore netto contabile. Anche il rendimento del dividendo è un aspetto che potrebbe spingere gli investitori a puntare sul titolo. Allo stato attuale, infatti, il dividendo ha un rendimento superiore al 9%, rendo l’azione attrattiva per gli investitori in cerca di rendimento. Gli analisti hanno nettamente rivisto al rialzo le previsioni di utili per azione nell’ultimo anno e il prezzo obiettivo medio negli ultimi quattro mesi, mentre storicamente il gruppo ha superato le aspettative per l’attività.
Tuttavia, vi sono anche punti deboli da considerare: le prospettive di crescita sul fatturato secondo Standard & Poor’s sono molto basse, e lo stesso vale per la dinamica degli utili, che rappresenta una debolezza. Inoltre, negli ultimi dodici mesi il giudizio degli analisti è stato rivisto negativamente. Infine, c’è un altro aspetto che non va trascurato. Tra le società dele Ftse Mib Banco BPM è quella che presenta tra le percentuali maggiori di analisti con raccomandazione Vendi adesso. Su 16 che hanno espresso un giudizio negli ultimi tre mesi, infatti, ben 3 hanno indicato un rating Vendi adesso. Tuttavia, il rating medio è Compra con un prezzo obiettivo medio a un anno che esprime una sottovalutazione inferiore al 5%.
La tendenza in corso è rialzista e potrebbe svilupparsi secondo lo scenario mostrato in figura. Solo una chiusura settimanale inferiore a 4,702 € potrebbe mettere in crisi lo scenario rialzista.
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