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Criptovaluta Onecoin: funziona o è una truffa?

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Onecoin è una criptovaluta che desiderava mettere a disposizione dei suoi utenti un modo efficiente di condurre transazioni rispetto ai sistemi bancari tradizionali. Ma cos’è esattamente? Come funziona? Quali sono le sue caratteristiche distintive?  Ed è una truffa o conviene?

Che cos’è Onecoin?

Iniziamo con il ricordare che Onecoin è una valuta digitale creata diversi anni fa che avrebbe dovuto basarsi sulla tecnologia blockchain, in grado di utilizzare un algoritmo crittografico unico per supportare il suo progetto decentralizzato, privo di un’autorità o un server centrale. Si affida invece a una rete di nodi per funzionare, in maniera simile a quanto fanno le criptovalute più famose, come Bitcoin.

Come funziona Onecoin?

Onecoin è stato progettato per essere più sicuro ed efficiente dei sistemi bancari tradizionali. Per questo motivo le transazioni avrebbero dovuto essere elaborate attraverso una rete di nodi peer-to-peer e sono verificate dalla tecnologia blockchain. In questo modo i promotori del progetto desiderano prevenire le frodi e garantire che tutte le transazioni siano registrate con precisione e univocità. Ma ha mantenuto le sue promesse?

Onecoin è sicuro da usare? Onecoin Truffa?

Onecoin deve la sua fama ad un’imprenditrice bulgara di norme Ruja Ignatova, che aveva annunciato il lancio di quella che avrebbe dovuto essere un’alternativa preziosa a Bitcoin. Il lancio del progetto era effettivamente avvenuto in grande stile, con eventi spettacolari che avevano coinvolto migliaia di persone, come quello del luglio del 2016 alla Wembley Arena. Ruja Ignatova prometteva una criptovaluta facile da usare e notevolmente migliore di Bitcoin.

E così, forte di questo traino, Onecoin ha iniziato a vendere migliaia di token che avrebbero dovuto essere convertiti in Onecoin dopo il varo effettivo della criptomoneta. L’investimento minimo era molto basso (circa 140 euro) e i guadagni promessi erano elevatissimi.

Peccato solo che proprio all’apice della fama, Ruja Ignatova sparisce nel nulla: era l’ottobre del 2017. Come in una saga familiare televisiva, il business viene preso in mano dal fratello, Konstantin. Che, però, il 6 marzo del 2019 viene arrestato nell’aeroporto di Los Angeles al termine di un evento.

Da questo momento ha inizio il crollo di Onecoin, che lascerà un buco negli investitori da 4 miliardi di dollari.

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