L'ISEE si può dividere tra soggetti che abitano insieme - Lintellettualedissidente.it
In molti si chiedono se sia possibile abbassare l’ISEE in modo da avere accesso a maggiori bonus e agevolazioni.
In realtà alcuni sistemi, completamente legali, esistono ma è necessario rientrare in determinate situazioni. In sintesi, si può intervenire sui singoli valori controllando la giacenza dei conti o le proprietà immobiliari, ma si può anche dividere il nucleo familiare e ottenere ISEE distinti.
Infatti è noto che questo è l’indicatore dei redditi complessivi di una famiglia, ovvero un nucleo, e da quel valore si possono sfruttare determinati benefit. Ma è proprio sul concetto di “famiglia” e di “nucleo familiare” che si può agire e di conseguenza abbassare – spesso anche notevolmente – l’ISEE.
A volte sono previsti dei benefici solamente se l’ISEE non supera una certa soglia. Ecco che potremmo pensare di abbassare l’indicatore di equivalenza, anche se non è qualcosa di fattibile a prescindere. Infatti, nel caso della divisione del nucleo familiare, si può fare solo se si rientra in determinate situazioni. La più comune è il figlio maggiorenne che lavora e che vive ancora coi genitori.
Per abbassare l’ISEE familiare occorre che il giovane prenda residenza da un’altra parte, e di conseguenza redigere poi un indicatore diverso. Entrambi i nuclei, che a quel punto sono diventati due distinti, avranno l’abbassamento dell’ISEE. Ma può anche capitare che un certo numero di persone viva sotto lo stesso tetto pur non avendo legami di parentela o affettivi.
Pensiamo ad esempio agli studenti che dividono un appartamento, o a dei colleghi che usano lo stesso sistema per risparmiare sulle spese di affitto e utenze. In questo caso si possono redigere diversi e distinti ISEE, perché ai fini di questa documentazione il nucleo familiare è inteso solamente quando ci sono appunto unioni affettive o gradi di parentela.
Ecco che bisogna effettuare una procedura precisa per dividere gli ISEE e ottenere così ognuno i benefit spettanti. O comunque avere un indicatore corretto e che risponde alla reale situazione. La procedura è semplice e i soggetti maggiorenni che vivono sotto lo stesso tetto ma non appartengono al medesimo nucleo familiare dovranno per prima cosa andare all’Anagrafe del Comune di competenza e produrre una dichiarazione scritta che nega la presenza di rapporti affettivi o di parentela.
Attenzione perché le dichiarazioni devono essere veritiere altrimenti se ne consegue penalmente. Successivamente alla dichiarazione, poi, possono scattare anche dei controlli di verifica. I soggetti interessati, inoltre, dovranno produrre tutta la documentazione che serve per redigere l’ISEE, come di consueto.
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