A marzo quanto chiedono le banche per un mutuo casa
Se anche quest’anno la tradizione verrà rispettata, l’arrivo della primavera dovrebbe mettere il turbo al mercato delle compravendite immobiliari. Sono i mesi a cavallo dei due anni quelli in cui i volumi scambiati perdono di intensità. Poi da lì fino all’arrivo dell’inverno successivo è un pullulare di proposte immobiliari.
Certo, c’è da dire che diverse analisi hanno evidenziato che il comparto sta patendo due circostanze. Uno ha a che fare con i valori di mercato, saliti anch’essi sotto il peso dell’inflazione. L’altro rimanda al costo del denaro, ancora su livelli sostenuti rispetto al recente passato. Al riguardo, a marzo quanto chiedono le banche per un mutuo casa a tasso fisso di 160.000 euro per l’acquisto di una prima abitazione?
Immaginiamo un profilo-tipo e consultiamo una delle varie piattaforme in rete specializzate nelle comparazioni mutui casa. A marzo quanto chiedono le banche per un mutuo di 170mila €? Immaginiamo che il valore di mercato dell’abitazione, già individuata e non di classe energetica A e B, sia di 250mila €. Ancora, ipotizziamo che si tratti dell’acquisto di una prima casa.
Quanto al mutuatario, ipotizziamo si tratti di un trentasettenne con contratto a tempo indeterminato, mentre il reddito netto mensile richiedenti è di 3.300 €. Qui, infine, esporremo solo le proposte di mutui a tasso fisso sulle durate tra i 20 e i 30 anni.
Iniziamo con la durata più corta, quella a 20 anni: a quanto ammontano le rate più economiche a tasso fisso richieste dalle banche? Al tempo dell’articolo, il simulatore consultato presenta le seguenti prime 7 proposte (sono tutte rate mensili):
Allunghiamo adesso di altri 5 anni il piano di ammortamento: di quanto scendono le rate? Sempre la stessa piattaforma presenta le seguenti prime 7 soluzioni:
Sulla durata a 30 anni, infine, la prima proposta presente sul comparatore è a 689,52 € (rata mensile), e TAEG al 2,94%. La settima offerta, invece, si colloca a 749,21 € di rata e al 3,60% di TAEG.
In chiusura ricordiamo che si tratta di dati ottenuti su un profilo-tipo che per ovvie ragioni si discosta dai tanti singoli casi specifici. Pertanto, molto meglio recarsi in prima persona presso più istituti di credito e tastare con mano la realtà dei fatti, in base alle proprie esigenze. Oltretutto, a dire l’ultima parola, quella che conta più di tutte, sono sempre loro: le banche.
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