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Sovranisti: Stato, popolo e conflitto sociale, tutto sul libro di Alessandro Somma

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Vincenzo Colao

In questo articolo vogliamo parlare di un libro che ha fatto molto successo e cioè quello di Alessandro Somma, Sovranisti: stato popolo e conflitto sociale. Si tratta di un libro scritto in forma di saggio, e che è stato acclamato dalla critica e dal pubblico, perché era tutto considerato molto interessante e anche molto esemplificativo per quanto riguarda l’analisi del sovranismo.
Si tratta di un libro come vedremo tra poco che ha avuto un peso importante nell’analisi del sovranismo.

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Di cosa parla questo libro di Alessandro Somma?

Quali sono gli aspetti più interessanti di questo libro

Il libro di Alessandro Somma sovranismi.  Stato, popolo e conflitto sociale descrive in maniera accurata l ‘aspro conflitto che si è creato tra i sostenitori del loro paese sul sovranismo.

Questo  conflitto è accentuato dalle varie  tesi che sono molto diversi tra di loro e che  si combattono, si confrontano e si accavallano. Questo libro quindi disegna il profilo di un sovranismo che in teoria dovrebbe essere declinato a sinistra e ciò dovrebbe essere pienamente democratico, in modo da potersi contrapporre in maniera credibile a quello autoritario che viene di solito proposto da molti governi di destra in Europa.

 Il problema secondo Alessandro Somma, e che viene descritto molto bene nel libro, è che le società sono in balia dei mercati.  Proprio per questo motivo tendono a reagire in maniera naturale per ripristinare il primato della politica sull’economia per poter affermare così la loro dimensione.

 In teoria questo può avvenire da una politica di destra dove gli stati sono impegnati in un ‘aspra battaglia per riscoprire l’entità violenta e  per conquistare i mercati. Però in teoria può anche realizzarsi a sinistra con lo scopo di riattivare la  sovranità popolare alla quale è legata il costituzionalismo antifascista e il conflitto sociale ,che serve in quanto indispensabile per ripoliticizzare l’ordine economico.

 Però la sinistra dovrà avere il coraggio di riconoscere il fatto che l’Unione Europea non può essere riformata perché è presidio dell’ortodossia neo liberale.  Se la sinistra avrà questo coraggio potrà sottrarre alla destra la gestione di quello che diventerebbe un passaggio epocale, che servirebbe per consentire alla dimensione nazionale di ripristinare un significativo primato della democrazia sul mercato.

Altre cose da sapere su Alessandro Somma

Altro libro importante scritti da Alessandro Somma

Un altro libro importante scritto da Alessandro Somma, oltre a quelle di cui abbiamo parlato oggi è sicuramente quella intitolato la dittatura dello spread. Germania, Europa e crisi del debito.

In questo libro l’autore descrive la situazione che si sta vivendo in Europa dal punto di vista economico, partendo dalla Germania, ed esprimendo perplessità sulla modalità della costruzione dell’Unione Europea.

 Secondo lui infatti risulta contraddittorio il  fatto che, da un lato si cerca di imporre a ogni paese europeo che fa parte dell’Unione Europea,  il vincolo del pareggio per quanto riguarda il bilancio, senza poter fare un  un un indebitamento senza condizioni.

 Dall’altro lato però si tende a dare soldi in prestito solo a quei paesi che prometteranno di privatizzare il patrimonio pubblico, ridurre la spesa sociale, diminuire i servizi e soprattutto precarizzare il lavoro.

 Tutto questo senza coinvolgere i parlamenti a discapito della democrazia che viene messa in secondo piano rispetto ai mercati ed ecco perché secondo le vittime designate di questo processo sono i paesi come Spagna, Portogallo, Italia e Grecia, che hanno sperimentato il fascismo , per poi attivare una costituzione che diventa una democrazia economica.

 Mentre per lui è molto diverso quello che accade in Germania, la quale ha vissuto un’esperienza fascista. Però è sempre stata condizionata da liberali che credeva in uno stato forte, che doveva occuparsi della concorrenza, ma anche parlava di una società pacificata a valori premoderni.

 I liberali tedeschi di cui parla secondo lui si erano compromessi col nazismo, avendo però l’appoggio statunitense grazie alle dinamiche della guerra fredda.  Il problema è che la loro politica,  legata all’economia sociale di mercato, era diventata il fondamento dell’unità europea

 

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