Regola dei 21 giorni: ecco come può aiutarci quando finisce una storia - lintellettualedissidente.it
La regola dei 21 giorni può aiutarci a superare il dolore per la fine di una relazione. Ecco come funziona.
La fine di una relazione è sempre uno strappo, una ferita che lacera interiormente e ci fa male. È impossibile evitare sofferenze nella nostra vita, e si illude chi crede di poterlo fare.
Quello che possiamo fare invece è evitare che la ferita della separazione si infetti, in un certo senso. In altre parole, un amore arrivato ai titoli di coda richiede un percorso di elaborazione difficile e doloroso. Un po’ come quando bisogna elaborare un lutto: è un processo che attraversa diverse fasi prima di perfezionarsi. Esistono però delle strategie per non farci travolgere dal ricordo del nostro (o della nostra) ex. Una di queste è proprio la regola dei 21 giorni. Scopriamo di cosa si tratta e come funziona.
Cosa significa “regola dei 21 giorni”? Volendo sintetizzarla al massimo potremmo dire che il suo principio di base è il no-contact. Nessun contatto con l’ex per i fatidici 21 giorni. Si tratta insomma di mettere una bella distanza con quest’ultimo. Nessun incontro, nessun andare alla sua ricerca nei luoghi che sappiamo essere sua abitudine frequentare – e dove magari incontrarsi “casualmente”. Stesso discorso per messaggi, WhatsApp, telefonate, “like” sui social network, ecc. Niente di niente.
In sostanza consiste nel prendersi un momento di pausa emotiva, in maniera di riflettere a mente più lucida. Può aiutarci molto allontanarci da un’esperienza collegata ad emozioni forti. Un modo per darci del tempo per capire meglio noi stessi, cosa è successo, il peso dei fattori in gioco. Per cercare di separare la semplice abitudine alla presenza di una persona nella nostra vita dai sentimenti profondi che proviamo nei suoi confronti.
Non è detto poi che questa “pausa di riflessione” non possa permettere di recuperare la relazione. Mettere una distanza emotiva può farci comprendere che effettivamente la storia era arrivata al capolinea. Ma può anche farci capire – al termine di tre settimane difficili – di avere un reale desiderio di portare avanti la relazione. Ci si potrebbe chiedere perché proprio 21 giorni? A quanto pare sarebbe questo (equivalente a tre settimane) il tempo minimo per consolidare un’abitudine.
Vale sia nel caso di rottura di una relazione affettiva, ma anche in altre situazioni di vita. Come quando decidiamo di adottare una nuova routine quotidiana o di mutare stile di vita. La regola dei 21 giorni non ha la precisione di una regola matematica, ma può tornare utile soprattutto in un momento di particolare fragilità sul piano emotivo.
Secondo il life coach britannico Matthew Hussey questo metodo ha almeno due vantaggi: in primo luogo permette di fare un bel detox e, oltre a disintossicarci, può aiutarci a evitare gli errori (ossia gesti d’impulso) in cui si rischia di cadere quando finisce una storia d’amore e dei quali potremmo amaramente pentirci in futuro.
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