L'uomo ha scritto una lettera alla moglie di colui che 10 anni fa gli salvò la vita - L'intellettualedissidente.it
Lâincidente mortale di suo marito, poi la lettera ricevuta dalla moglie dopo 10 anni dal decesso dellâuomo: una storia commovente che ha commosso tutti
Dieci anni sono tanti, a volte tantissimi. Una finestra temporale che può portare con sÊ cambiamenti, progetti, pensieri e, tanto da far addirittura dimenticare.
Ma non tutti sono in grado di dimenticare, in special modo se si tratta di un episodio che ti ha cambiato la vita e che ti ha permesso di continuare ad essere su questo mondo. Tra coloro che non dimenticano câè sicuramente quella persona che dieci anni fa ricevette un vero e proprio miracolo e che ha deciso di inviare una lettera commovente al marito di una donna, morto in unâincidente esattamente 10 anni fa.
Tutto iniziò quando, il 10 luglio del 2013, un terribile incidente tolse la vita ad un uomo alla guida. Tutto fu molto veloce: la corsa in ospedale, i tentativi di rianimazione, il decesso. Poi la decisione di donare gli organi. Anche in quel caso i tempi stringevano perchĂŠ, proprio in quel giorno dâestate, una persona ne aveva disperatamente bisogno. La stessa persona che, dieci anni dopo, ha deciso di scrivere una lettera commovente alla moglie di quellâuomo che gli salvò la vita.
âCiao Marina, non mi conosci, mi presento â questo lâinizio della commovente missiva ricevuta dalla donna, Marina Fontana, moglie di Roberto Cona â sono Luigi e 10 anni fa tuo marito mi salvò la vitaâ. Una lettera dal contenuto struggente, ma allo stesso tempo carica di amore e speranza che solo chi ha perso una persona cara, o è stato molto vicino a spegnersi per sempre, può capire. Il 10 luglio de 2023, Roberto Cona e Marina Fontana erano nella loro auto mentre percorrevano lâautostrada in direzione Sicilia, dove avrebbero trascorso le loro vacanze estive. Tuttavia, la corsa venne interrotta da un tir, il quale investĂŹ in pieno lâauto, provocando la morte dellâuomo e il ferimento in maniera grave di sua moglie Marina.
Un incidente devastante che attirò lâattenzione anche di alcuni giornali e che provocò la morte del conducente dellâauto. Dopo la constatazione di morte, i suoi organi vennero subito esportati, ma la moglie e la famiglia di Roberto Cona â secondo quanto previsto dalla legge vigente â non hanno mai potuto sapere a chi fossero stati donati. Per dieci, lunghi, anni, non si è mai saputo chi fu il ricevente di un dono cosĂŹ grande, ma non tutti, nonostante tutto questo tempo, sono in grado di dimenticare.
Il trapianto di organi si è rivelato determinante per il suo ricevente che, dopo 10 anni, è riuscito a rintracciare la famiglia di Cona è a scrivergli questa meravigliosa lettera. âDomani 28 luglio saranno dieci anni dal giorno in cui ho ricevuto il trapianto di fegato allâospedale Cisanello di Pisa â scrive nella lettera lâuomo, pubblicata a sua volta sulla pagina Facebook di Marina â tuo marito sarĂ sempre il mio angelo!â. Poi lâennesimo gesto che dimostra di non aver mai dimenticato: âIo in tutti questi anni ho sempre fatto fare una Messa per Roberto â continua la lettera â ma ho avuto il coraggio di scriverti solo adessoâ.
Il mittente del commovente discorso spiega anche quanto sia stato difficile riuscire a risalire allâidentitĂ del donatore. âDal mese di dicembre 2013 â dice â mi sono messo al computer con lo scopo di rintracciare colui che mi aveva donato gli organi. Ho saputo che la mia donazione veniva dallâospedale di Careggiâ, e da lĂŹ sono iniziate le ricerche. Lâuomo ricorda le sue condizioni di salute, sottolineando lâimportanza della donazione: âEro talmente debilitato prima di ricevere il trapianto â dice â che sentivo di essere giunto quasi alla fineâ.
Ma lâoperazione andò bene, e lâuomo riuscĂŹ a salvarsi grazie ai nuovi organi. E in questi anni ha fatto di tutto per ritrovare la famiglia di Roberto Cona. âHo letto la vostra storia su internet e ho capito â spiega â quel giorno era una domenica e solo una persona aveva donato gli organi allâospedale di Careggiâ. Lâunico fegato trapiantato in quella giornata non poteva che essere il suo: li aveva trovati. âNon reggo le lacrime quando ci penso â conclude Luigi â Non riuscivo a scrivere per lâemozione. Mi ha aiutato mia figliaâ. Profonde anche le parole di Marina Fontana, la moglie del donatore. âHo imparato che lâamore ci protegge â ha detto la donna â anche se non è semplice, ma adesso sono piĂš serena e il mio Roberto lo sento sempre vicino a meâ.
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