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Dimmi come sei fatto e ti dirò che ferita dell’anima hai: dal rifiuto all’abbandono come guarire

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Claudia Manildo

La ferita che hai nascosto dentro di te crescendo ha segnato la tua anima, la teoria delle cinque ferite spiega come reagire 

Le ferite che da piccolo hanno fatto male, e che si è cercato di nascondere agli altri durante la crescita, sono quelle che segnano anche l’anima e la propria personalità. Con un percorso di riflessione, di ascolto di se stessi e di accettazione del proprio Io, si può ‘superare’ il trauma, stabilizzandolo e facendo sì che non diventi tossico.

Abbandono e ferite, quanto costano alla nostra anima
Abbandono e ferite – lintellettualedissidente.it

La teoria delle cinque ferite, che ha reso famosa la celebre Lise Bourbeau grazie al suo libro “Le cinque ferite e come guarirle”, risale in realtà agli anni ’90. Lo psicologo John Pierrakos, fondatore e creatore della Core Energetica, individuò le cinque ferite dell’anima e le corrispettive ‘maschere’ che si adottano crescendo. L’autrice aggiunse dei suoi contributi spiegando che ognuno ha sofferto alcuni specifici dolori ma che nella crescita esiste un modo per superarli.

Dall’abbandono al tradimento, la nostra anima e il nostro Io rispondono: bisogna saperli ascoltare

Il rifiuto di riflesso ci porta a crescere con una non accettazione di se stessi in risposta alla negatività che arriva dall’esterno. Di solito queste persone tendono a isolarsi e dedicarsi alla cultura, proprio perché non si sentono mai abbastanza all’altezza. Coloro che invece hanno provato l’abbandono difficilmente riescono a stare sole, soffrono molto la solitudine e sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa fargli compagnia e possa donare affetto.

La teoria delle cinque ferite e la risposta del nostro Io all’abbandono e alle altre problematiche
La teoria delle cinque ferite e la risposta del nostro Io – lintellettualedissidente.it

Chi è stato umiliato di solito tende a essere il leader nei progetti, a dare tutto se stesso nel lavoro, cerca qualcosa di concreto con cui poter attrarre l’attenzione degli altri, come riscatto. Empatia e ipersensibilità sono tra le caratteristiche principali delle persone con la ferita dell’umiliazione. Chi è stato tradito ha una profonda ferita emotiva che lo porta a non fidarsi più, a pretendere molto dagli altri e a evitare di mostrare segni di debolezza.

Infine, l’ingiustizia porta l’individuo a privarsi di ogni piacere e a credere di non meritare nulla. La ferita dell’ingiustizia porta ad avere un portamento rigido, sono persone che tendono essere molto precise e ordinate. Queste sono le risposte del proprio io, per risanarlo da ciò che gli è stato sottratto: non sempre sono delle ‘storture’, imparando ad ascoltarsi possono diventare punti di forza su cui lavorare.

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