L’inflazione in Italia morde ed erode il potere d’acquisto dei contribuenti. Ora, però, il Governo approva (finalmente) gli aumenti degli stipendi
In Italia si fa un gran parlare di salario minimo. Una misura di dignità che potrebbe aiutare diverse persone che, allo stato attuale, vivono sotto il livello di povertà.
In generale, nel nostro Paese, esiste un problema enorme riguardante gli importi dei salari medi. Oggi finalmente il Governo intende porre mano alla questione: ci saranno aumenti che vanno da 100 a 260 euro. Ecco chi sono i fortunati che potranno goderne.
Una misura di civiltà, ma anche di necessità, visti i tempi che vive il nostro Paese sotto il profilo economico. L’Italia, infatti, ormai da mesi, affronta una situazione di inflazione galoppante che ha eroso e sta erodendo il potere d’acquisto di tutti noi. Questo perché aumenti e rincari hanno coinvolto sostanzialmente ogni settore.
Dalla crisi energetica che ha fatto aumentare (e continuerà a farlo) gli importi delle bollette di luce e gas. Passando per gli aumenti indiscriminati sul costo dei carburanti: diesel e benzina costantemente sopra o attorno ai due euro al litro sono qualcosa che colpisce chi usa il mezzo per lavoro. E, ancor prima, il caro-spesa, che ha spinto il Governo a istituire una carta da 382 euro per permettere alle famiglie meno abbienti di poter comprare il cibo necessario per il proprio sostentamento.
Potremmo continuare ancora a lungo. Ma ci limitiamo a soli pochi esempi per far capire come gli stipendi non bastino più. Ora, fortunatamente (almeno per alcuni) arrivano gli aumenti. Ecco chi potrà beneficiare di somme che vanno dai 100 ai 260 euro in più in busta paga.
Gli aumenti degli stipendi
Il Governo presieduto da Giorgia Meloni, rendendosi conto della drammatica situazione economica vissuta dal Paese, ha deciso di elaborare una riforma fiscale che andrà a incidere sull’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, modificando gli scaglioni di tassazione. Con questo intervento dell’Esecutivo ci saranno contribuenti che godranno di un notevole vantaggio da questo punto di vista anche sul loro stipendio.
Questi, attualmente, gli scaglioni: 23% per i redditi fino a 15.000 euro, 25% sui redditi da 15.001 a 28.000 euro, 35% sui redditi da 28.001 a 50.000 euro, 43% sui redditi superiori a 50.000 euro. Ma il Governo punta a modificare così le soglie: 23% per i redditi fino a 28.000 euro, 35% sui redditi da 28.001 a 50.000 euro e 43% sui redditi superiori a 50.000 euro. Cosa cambierebbe in termini economici?
A essere premiate sarebbero soprattutto le fasce medie di reddito, con il recupero sui redditi tra 15.000 e 28.000 euro di due punti percentuali in più. Anziché essere tassati al 25% questa parte di reddito verrebbe tassata al 23%. Con un risparmio di 260 euro. Nulla cambierà per chi ha un reddito fino a 15.000 euro, ma già chi ha redditi pari a 20.000 euro, risparmierebbe 100 euro.