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Tecnologia

Xbox Game Pass, l’annuncio che nessun utente avrebbe voluto mai ricevere

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Alla fine è giunto l’annuncio che nessun utente Xbox Game Pass avrebbe voluto leggere, nonostante le precedenti smentite di Microsoft.

In questa generazione di console Microsoft ha adottato uno stile imprenditoriale e comunicativo decisamente aggressivo, simile a quello che si vedeva tra Nintendo e Sega tra gli anni ’80 e ’90. Dietro la falsa facciata del volere il bene del gaming e di volere creare un clima di collaborazione tra tutte le parti, l’azienda di Redmond sta cercando di annettere buona parte dell’industria (prima l’acquisto di tutto il gruppo Zenimax e adesso quello di Activision/Blizzard, dopo il quale è stata annunciata l’intenzione di voler continuare ad acquistare) pur di sradicare dalle mani di Nintendo e Sony la leadership del settore.

L’annuncio che nessuno voleva sentire alla fine è giunto – Lintellettualedissidente.it

Al di là del fatto che si tratti di un comportamento lecito, appare chiaro che la strategia sia molto aggresiva, equiparabile a quella degli Sceicchi che entrano di forza nel mondo del calcio e decidono di sovvertire gli equilibri con investimenti fuori scala.

All’indomani dell’annuncio dell’accordo con Activision/Blizzard, è stato chiaro a tutti che l’unico scopo di Microsoft fosse quello di prendersi la leadership del mercato con “la forza”. Il perbenismo di maniera che aveva caratterizzato la comunicazione degli anni precedenti dunque è venuto meno e l’azienda americana ha cominciato una linea comunicativa aggressiva nei confronti della concorrente principale, ovvero Sony.

Ogni volta che l’azienda giapponese comunica qualcosa che fa storcere il naso a parte dell’utenza, Microsoft infierisce: emblematica in tal senso è la schermata post Playstation Showcase in cui Xbox mostra quanti dei giochi presenti alla conference della concorrenza usciranno anche sul proprio sistema, o le parole di Phil Spencer sulla necessità di condividere al day one le esclusive anche su Pc, come appunto fa la sua azienda.

Lo scorso anno un tipo di marketing di questo tipo era stato fatto anche sull’aumento di prezzi della PS5. Sony lo ha annunciato come un sacrificio necessario e Microsoft si è fatta beffe della concorrente sottolineando come invece il prezzo della Xbox sarebbe rimasto uguale. Ieri la compagnia di Redmond ha svelato che l’aumento dei prezzi della sua console sarà effettivo da agosto e che dunque, come la concorrente è stata costretta ad alzare il costo della propria ammiraglia a causa dell’inflazione. Un aumento che fa il pari con quello dei videogame (da qualche tempo anche i giochi Xbox costano 80 euro al lancio), ma che questa volta non è passato sotto silenzio.

Xbox Game Pass, l’annuncio che nessuno avrebbe voluto leggere: sarà l’inizio di un trend?

Sia chiaro che la linea comunicativa di Microsoft è marketing, dunque nulla per cui puntarle il dito contro, ma alla lunga potrebbe essere visto dall’utenza come incoerenza e scarsa trasparenza. Contestualmente all’annuncio dell’aumento della console, Microsoft ha annunciato anche l’aumento del costo del Xbox Game Pass.

L’aumento dell’Xbox Game Pass è stato accompagnato da una coda polemica sul web – Lintellettualedissidente.it

La versione base adesso costerà un euro in più (da 9.99 a 10.99 euro) mentre quella Ultimate due euro in più (da 12.99 a 14.99). Si tratta tutto sommato di un aumento modico, ma che ha già alimentato delle polemiche sul web. C’è chi infatti si lamenta proprio del fatto che in passato Phil Spencer e la divisione Xbox avevano promesso che il prezzo sarebbe rimasto invariato

Il fatto è che a fare infuriare le persone non è tanto l’aumento, ma le aspettative disilluse. A lamentarsi infatti non sono solo quelli che sfruttano la situazione per alimentare la console war, ma anche coloro che si sentono “traditi” dall’azienda. Se è vero da un lato che la console war è un male per la community videoludica e che andrebbe sradicato, è anche vero che sono le aziende stesse che la alimentano e, in questo periodo, Microsoft in particolare con le continue punzecchiature alla concorrenza. Non sorprendiamoci dunque se un evento abbastanza prevedibile come l’aumento del costo dell’Xbox Game Pass (potrebbe aumentare ancora nei prossimi anni visto la mole di contenuti che offre) porta a simili reazioni.

Chiaramente un’azienda non può dire apertamente che il servizio in abbonamento aumenterà nel tempo di prezzo. Tuttavia l’utente dovrebbe essere più scafato e capire che è una logica di mercato abbastanza semplice da prevedere. Un simile andamento lo abbiamo infatti già visto con Netflix e Disney Plus e si basa sulla fidelizzazione.

Fino a questo momento Microsoft ha ottenuto ottimi risultati con il suo Game Pass ed ha ricevuto anche ottimi feedback sul recente showcase e dunque sui titoli che usciranno nel prossimo futuro sul catalogo. Non c’era dunque momento migliore per aumentare il costo dell’abbonamento, visto che l’azienda è consapevole di avere una line up che fa gola a molti e che potrebbe spingerli ad abbonarsi nonostante l’aumento di prezzo.

Si tratta di una logica conseguenza, dunque infuriarsi ha poco senso. Bisogna valutare piuttosto pro e contro e scegliere in che forma abbonarsi: se ad esempio siete interessati solo a Starfield, potete abbonarvi per tre mesi, il tempo di concludere l’enorme campagna di cui ha parlato Bethesda nell’approfondimento.

Allo stesso modo se siete interessati solo a Forza Motorsport, sottoscrivete l’abbonamento solo per il tempo necessario a giocarlo. In questo modo di fatto risparmierete rispetto all’acquisto del titolo (nel caso di tre mesi per Starfield spendereste infatti 30 euro invece che 80) e avrete modo di giocarlo.

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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