Cosa devi fare per evitare che da novembre i tuoi dati sui social vengano utilizzati senza consenso.
L’avvento dei social network ha letteralmente rivoluzionato il nostro modo di comunicare ed anche di vivere. Oltre agli innumerevoli vantaggi che questi strumenti hanno comportato, non mancano anche alcuni problemi ad essi connessi. Moltissime persone, soprattutto fra i più giovani, hanno cominciato a dare sempre più importanza a come appaiono online, piuttosto che a coltivare i rapporti umani.

Senza contare, poi, che i social hanno avuto importanti conseguenze anche per la privacy. I nostri dati personali, infatti, sono ormai nella maggior parte dei casi di dominio pubblico. A tal proposito, a partire dal 3 di novembre 2025 i dati pubblicati su LinkedIn, inclusi quelli legati al lavoro e all’esperienza professionale, potranno essere usati senza il nostro consenso.
Dati personali sui social usati senza il consenso degli utenti: cosa sta succedendo
In pochi ne stanno parlando, ma a partire dal 3 novembre 2025 i dati personali pubblicati dagli utenti su LinkedIn potranno essere usati per addestrare l’intelligenza artificiale della piattaforma stessa e di Microsoft. Ciò significa che le informazioni presenti in post, commenti, didascalie, immagini, incluse anche le informazioni sulle offerte di lavoro e le attività dei gruppi potranno essere impiegati per migliorare i modelli dell’AI di LinkedIn.
Il Garante della Privacy, tuttavia, sottolinea che ciascun utente ha la possibilità di opporsi a questa novità, esprimendo il proprio dissenso. Per farlo occorre andare su Impostazioni, cliccare su Privacy dei dati, entrare in Dati per migliorare l’IA generativa e infine disattivare la spunta accanto alla voce Usa i miei dati per addestrare i modelli dell’IA per la creazione di contenuti. Chi non lo fa avrà la spunta attiva in automatico.

Ufficialmente tale iniziativa avrebbe lo scopo di aiutare gli utenti a scrivere meglio i propri contenuti. In realtà, consente alle piattaforme di arricchire i propri algoritmi con informazioni sensibili a costo zero. Ma attenzione perché solo chi avrà negato il consenso prima del 3 novembre impedirà a LinkedIn di usare tutti i dati presenti nei propri contenuti pubblicati sia in passato che in futuro.
Dopo tale data sarà comunque possibile revocare il consenso, ma potranno essere esclusi dall’utilizzo da parte dell’AI soltanto i contenuti futuri. Il Garante della Privacy rende inoltre noto di essere al lavoro con le altre autorità europee per verificare che l’iniziativa sia conforme alla normativa comunitaria in maniera di protezione dei dati personali.
