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Allarme rosso: nel 2026 aumenteranno gli attacchi informatici dalle IA

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Salvatore Lavino

Da almeno quattro anni la presenza dell’intelligenza artificiale ha letteralmente invaso le nostre vite. Anche in male: nessuno è più al sicuro.

Attacchi hacker, che bello sarebbe il mondo se non esistessero più. Chiunque di noi può essere colpito, in qualunque momento. Basta aprire un messaggio in maniera inconsapevole o consultare uno spazio web che sembra inoffensivo per scatenare il peggio del peggio e ritrovarsi con i propri dati sensibili esposti e con il conto svuotato. Il cosiddetto cybercrime è un soggetto malevolo in costante mutamento e con sempre nuovi strumenti e modalità per perpetrare i propri illeciti scopi.

un hacker di spalle davanti a due monitor accesi
Allarme rosso: nel 2026 aumenteranno gli attacchi informatici dalle IA – lintellettualedissidente.it

Gli esperti in ambito di sicurezza informatica, in particolare Trend Micro, fanno sapere che la situazione, da questo punto di vista, nel 2026 non migliorerà. E questo pessimistico scenario futuro riguarda non solo l’Italia ma il mondo intero. E l’intelligenza artificiale, che dovrebbe essere uno strumento benevolo in grado di facilitare la vita delle persone, è diventata invece un’arma in più per i malintenzionati.

Qual è il paese più colpito dagli attacchi malware in Europa?

C’è già da dire che il nostro Paese è frequentemente nella top 5 delle nazioni più prese di mira dagli hacker. E tanto basta per stare sempre all’erta, prendere le dovute precauzioni del caso e non sottovalutare mai alcun rischio. L’Italia nel 2023 è stato anche il primo Paese d’Europa ad avere subito più aggressioni virtuali, ed il quarto nel mondo. Gli esperti di cyber security sottolineano il ruolo giocato in negativo dalle IA, che vengono impiegate per migliorare tecniche e programmazione da utilizzare per mettere in atto delle frodi.

scritta hacker con icona di un lucchetto aperto su sfondo rosso
Qual è il paese più colpito dagli attacchi malware in Europa? – lintellettualedissidente.it

Fotomontaggi e videomontaggi possono rendere più credibili situazioni che non corrispondono al vero. Basti pensare ad esempio a che cosa si può creare utilizzando volti e numeri di targhe di persone che invece nulla hanno a che fare con alcun tipo di illecito.

Addirittura chi mastica di queste cose è del parere che già adesso non c’è bisogno di un operatore in carne ed ossa per creare software e documentazioni rispettivamente nocivi e non veritiere. Così come non c’è bisogno di una persona per lanciare gli attacchi informatici. Gli hacker sono diventati in pratica, in molti casi, dei supervisori delle attività criminali svolte ora in tutto e per tutto dalle IA.

Come capire che c’è una truffa hacker in corso?

Tra i fenomeni negativi più diffusi figurano sempre il phishing, ovvero ingannare un utente con finti messaggi da istituzioni come le banche. Gli hacker si fingono un istituto di credito od un autorevole soggetto di altro tipo, come Poste Italiane, l’INPS, un ministero o persino le forze dell’ordine. E lo fanno mediante messaggi “ufficiali” che stanno diventando sempre più credibili, persino mediante la realizzazione di appositi siti web.

Persona fuori campo che digita su pc portatile
Come capire che c’è una truffa hacker in corso? – lintellettualedissidente.it

Come puoi accorgerti che tutto questo è una truffa? Quando ti vengono richiesi dati sensibili come il tuo iban. Se possibile, è sempre meglio interfacciarsi con un soggetto in carne ed ossa, per ricevere ulteriori istruzioni su come non cadere in trappola in caso di comunicazioni telematiche.

È bene anche ricordare che qualsiasi informazione ufficiale viene recapitata o tramite posta tradizionale al proprio indirizzo o all’interno di siti web ufficiali dopo avere compiuto il login con le tue credenziali private. E ricorda sempre di cambiare password il più possibile, di sceglierne di complesse e lunghe e di attivare la autenticazione in due fasi o con il riconoscimento facciale o dell’impronta digitale.

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