Le sigarette fanno male? Ecco cosa dice l'OMS - LIntellettualeDissidente.it
Fumi le sigarette tradizionali o quelle elettroniche? Ecco che cosa dovresti sapere al riguardo: l’OMS ha lanciato l’allarme.
I fumatori in Italia non sono pochi attualmente. I prodotti che vengono utilizzati in questo campo sono infatti svariati. Parliamo delle sigarette tradizionali e di quelle elettroniche. Basti vedere la grande quantità che vengono vendute nelle tabaccherie. In passato non era così, mentre adesso la situazione è cambiata. Ma c’è anche un altro tipo di sigaretta molto popolare al giorno d’oggi.
Stiamo parlando delle iQOS, che sono parecchio gettonate ora. Si tratta di veri e propri dispositivi elettronici che scaldano il tabacco quando si trovano in uno stick. Alla persona viene fatta inalare un’esalazione che simula il fumo tradizionale. La temperatura è di circa 350 gradi, rispetto alle 800 delle sigarette classiche. Significa che non c’è una reale combustione. Il tabacco però viene carbonizzato come da norma.
Il problema è ciò che contengono le sigarette. Difatti nel fumo del tabacco sono presenti oltre 4.000 sostanze nocive. 70 di queste sono cancerogene, tra cui: Butadiene, Nitrosammine, Acetaldeide, Benzene, Piombo, Mercurio e Ossido Nitrico. Ma ce ne sono molte altre e quelli appena citati sono soltanto degli esempi. Il fumo, d’altronde, è la principale causa del tumore al polmone. La percentuale si attesta intorno all’90%.
A parlare in maniera approfondita dell’argomento è stata la fondazione Abich. Ha messo a confronto alcuni dati che riguardano le tipologie di fumo che vengono usate. Così facendo sono venute fuori considerazioni interessanti sulle sigarette elettroniche e su quelle tradizionali. Persino la Fondazione Veronesi ha pubblicato uno studio per tracciarne i rischi. E i dati in merito non sono molto rassicuranti. Tanto per cominciare la percentuale di pericolo è differente. Vediamo insieme quali sono le informazioni al riguardo.
La sigarette tradizionale mostra una percentuale del 100%, mentre l’IQOS si attesta al 30%. La sigaretta elettronica rimane all’8%, con un’incidenza più bassa: vale a dire che presenta un rischio minore rispetto alle altre varianti. Nonostante questo è consigliato vivamente di non iniziare a fumare. Gli esperti lo suggeriscono da sempre visto e considerato che è il modo migliore per non correre alcun pericolo per la propria salute. Così facendo si evita lo sviluppo di malattie cardiovascolari e incurabili.
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