Un azionista storico vende azioni Moncler
L’uscita di un socio storico non sta portando bene a Moncler che, in attesa dei conti, potrebbe chiudere la settimana con un segnale ribassista.
Carlo Rivetti, socio di Remo Ruffini, patron di Moncler e fondatore di Stone Island, ha preso decisioni importanti riguardanti Moncler attraverso la sua holding Grinta.
Nel primo giorno utile dei nuovi accordi della holding, ha venduto un pacchetto di titoli Moncler svincolato dal patto di sindacato con Ruffini e costruito un derivato con Jp Morgan per la restante quota. Questo derivato, chiamato “collar”, preserva il valore delle azioni fino al 2026, con la possibilità di vendere il pacchetto a un prezzo minimo predeterminato.
Rivetti ha già venduto una parte delle azioni ricevute da Moncler in cambio di Stone Island a un prezzo più alto rispetto a tre anni fa. Questo movimento suggerisce una visione più a breve termine da parte di Rivetti rispetto a Ruffini, che ha mantenuto il suo impegno a lungo termine con Moncler dal suo IPO nel 2013.
La società presenta alcuni punti di forza evidenti. Innanzitutto, i margini dell’azienda, al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, sono particolarmente elevati e tra i più alti della Borsa. Ciò riflette una redditività notevole e una situazione finanziaria eccellente, che le conferisce una forte capacità di investimento. Storicamente, il gruppo ha superato le aspettative per quanto riguarda i dati di attività.
Tuttavia, ci sono anche dei punti deboli da considerare. Ad esempio, l’azienda opera con multipli di utili molto elevati, con un rapporto prezzo/utili previsto per l’esercizio in corso pari a circa 22x. Inoltre, l’azienda risulta essere altamente valorizzata, soprattutto in termini di “enterprise value”. Infine, anche il rapporto prezzo su fatturato esprime una forte sopravvalutazione essendo pari a 5x.
Anche il livello di valorizzazione in base ai flussi di cassa generati dall’attivo è elevato. Inoltre, la società distribuisce pochi o nessun dividendo, offrendo quindi un rendimento basso o inesistente agli investitori.
Infine, l’opinione media degli analisti è peggiorata negli ultimi quattro mesi, con molte revisioni negative nel giudizio degli analisti nell’ultimo anno. Allo stato attuale il rating medio è Compra, ma il prezzo obiettivo medio a un anno esprime una sopravvalutazione di circa l’1%.
L’impostazione del titolo è saldamente rialzista, ma una chiusura settimanale inferiore a 68,90 € potrebbe aver un impatto negativo sul titolo. In questo caso potrebbero essere probabili ritorni in area 50 €.
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