Lotta dura alle banconote: dal 2026 dovrai pagare una tassa se paghi in contanti/lintellettualedissidente.it
S’intensifica la lotta all’uso delle banconote: dal prossimo anno chi ancora si ostinerà a usare i contanti dovrà pagare una tassa in più degli altri.
Pagare con le banconote, per il momento, in Italia non è vietato ma s’intensificano le penalizzazioni per chi ancora si ostina ad utilizzare questo strumento. Sia chiaro: resta fermo il fatto che ciascuno continuerà ad essere libero di pagare come meglio preferisce. Ma dal 2026 scatterà una nuova tassa.
I contanti sono diventati uno strumento decisamente obsoleto e la maggior parte di noi, da diversi anni ormai, predilige strumenti di pagamento digitali più moderni: non solo carte ricaricabili e bancomat ma anche App con cui pagare direttamente dal proprio cellulare, minimizzando pure i rischi di essere scippati per qualche spicciolo in tasca.
Pagare con i contanti, del resto, non solo espone noi ad un maggiore rischio di scippi ma, seppur indirettamente, può favorire il riciclo di denaro sporco e, soprattutto, l’evasione fiscale. Dal 2026 arriverà una nuova tassa per chi ancora sceglierà questa modalità: in pratica si potrà ancora pagare con le care vecchie banconote ma si dovrà pagare pure una tassa in più di chi sceglie strumenti digitali.
Ancora paghi in contanti? Il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto novità di grande rilievo per il nuovo anno: aumenta la soglia limite ma scatta pure una tassa. Insomma usare le banconote diventerà sempre meno vantaggioso.
Sebbene l’uso delle banconote non sia assolutamente vietato, nel corso degli ultimi anni sono state messe in campo strategie volte a disincentivare i cittadini ad utilizzarle. Per fare qualche esempio: in moltissime città trovare uno sportello ATM per prelevare è quasi impossibile. Inoltre la maggior parte delle banche non effettua nemmeno più il servizio cassa. Non da ultimo molti esercizi commerciali ormai accettano solo pagamenti elettronici.
In ogni caso, per il momento, i pagamenti con le banconote non sono vietati: sono consentiti ma solo entro la soglia limite di 4999,99 euro. In pratica sotto i 5000 euro via libera ai pagamenti in contanti. Dal prossimo anno tale soglia cambierà: il Governo meloni, infatti, nel testo della Manovra ha inserito un emendamento per alzare il limite dei pagamenti in contanti portandolo fino a 10.000 euro. Una buona notizia?
Non esattamente in quanto chi pagherà in contanti somme comprese tra i 5000 e i 10.000 euro dovrà pagare una marca da bollo di 500 euro per ogni transazione. Quindi, alla fine, pagherà una tassa in più rispetto a chi sceglierà di pagare con strumenti quali bancomat o carte. Un nuovo modo per tutelare la libertà di scelta ma, al tempo stesso, combattere l’evasione fiscale. I dubbi, però, sono molti. Infatti si teme che l’Agenzia delle Entrate non riuscirà a monitorare con efficacia tutte le transazioni in contanti e che, dunque, questa nuova tassa di 500 euro resterà un provvedimento puramente simbolico.
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