Isee, arriva la svolta che tutti stavamo aspettando: ecco cosa cambia/lintellettualedissidente.it
Dal 2026, finalmente, arriverà la svolta che tutti stavamo aspettando da tempo: cambierà un fattore cruciale che consentirà di accedere ai bonus con maggiore facilità.
Il 2025 sta per finire e, per molti, il pensiero predominante in questi giorni non è sicuramente dove o come festeggiare il Capodanno ma, piuttosto, correre a rinnovare l’Isee a gennaio. L’Isee è l’indicatore della nostra situazione economica ed è determinante per poter accedere alla maggior parte dei bonus.
Non solo: in alcuni casi oltre a consentire l’accesso ai bonus, consente pure di ricevere l’importo più alto. Inoltre è fondamentale per chi, ad esempio vive negli alloggi popolari. Insomma avere un Isee troppo alto può significare perdere una marea di sussidi. All’interno di questo indicatore confluiscono il reddito familiare annuo, i beni immobili e i beni mobili, cioè la giacenza media che abbiamo sul nostro conto corrente.
Da gennaio 2026 una bella novità che farà felici molti, anzi, potremmo dire quasi tutti. Infatti il Governo ha presentato una proposta che, qualora venisse approvata, renderà molto più semplice accedere ad un gran numero di aiuti statali, regionali e comunali. La svolta che stavamo aspettando potrebbe essere finalmente arrivata.
Con l’annuo nuovo e, finalmente, potrebbe arrivare la svolta: una svolta importantissima in quanto ha a che fare con l’Isee, l’indicatore della nostra situazione economica che tiene conto di reddito, beni mobili e beni immobili. Di seguito vediamo che cosa cambierà per noi contribuenti.
Come specificato sopra, l’Isee tiene conto del reddito familiare, dei beni mobili e dei beni immobili. Quest’anno il Governo di Giorgia Meloni è intervenuto sui beni mobili: infatti nel calcolo non vanno più considerati i titoli di Stato, i buoni fruttiferi e i libretti postali fino ad un massimo di 50.000 euro. Questa misura ha consentito a moltissime famiglie di poter avere un Isee molto più basso e, dunque, di avere maggiore facilità nell’accesso agli aiuti.
Dal 2026, invece, l’intenzione è quella d’intervenire sui beni immobili. Ad oggi non rientra nel calcolo dell’Isee la prima casa solo se essa non supera un valore catastale di 52.500 euro. La proposta del Governo Meloni è quella di alzare questa soglia fino a 91.500 euro. Ma non è finita qui: questo limite potrà ulteriormente crescere in presenza di più figli. L’Esecutivo ha proposto di alzarlo di 2500 euro per ogni figlio successivo al primo.
Pertanto – se la proposta troverà accoglimento – una famiglia con 2 figli non dovrà inserire la prima casa nel conteggio se essa ha un valore catastale che non supera i 94.000 euro. Infine il Governo ha proposto di modificare le scale di equivalenza e di dare maggiore “peso” ai figli in modo da abbassare significativamente l’Isee dei nuclei familiari numerosi, con almeno tre figli a carico.
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