Per provvedere al pagamento della seconda rata dell’IMU non bisogna fare grandi cose, soprattutto quando arriva il bollettino a casa: la modalità.
Dicembre è un mese che mette a dura prova la nostra organizzazione. Tra le varie scadenze che si accumulano, una delle più importanti riguarda la proprietà immobiliare: è il momento di pagare la seconda rata IMU. Questo pagamento è essenziale per chi possiede un immobile che non rientra nelle categorie esenti.

La domanda che tutti si pongono è: come fare per non sbagliare? La scadenza per il saldo dell’IMU è fissata, salvo rare eccezioni locali, per il 16 dicembre. Questo è il momento in cui si effettua il conguaglio annuale, basato sulle delibere comunali che possono prevedere aggiornamenti di aliquote o detrazioni. Per evitare errori, è fondamentale verificare queste informazioni direttamente sul sito del proprio Comune o sul portale del Dipartimento delle Finanze.
Modalità di Pagamento dell’IMU e cosa fare in caso di ritardo
Per quanto riguarda il pagamento dell’IMU, esistono diverse opzioni. La prima è utilizzare il modello F24, che può essere compilato e pagato tramite home banking, presso una banca o un ufficio postale. Un’altra possibilità è rappresentata dall’avviso pagoPA, un sistema che permette il pagamento online, allo sportello o tramite app dedicata.
Infine, molti Comuni offrono sul proprio sito un servizio di calcolo e generazione dell’F24 precompilato, oppure è possibile rivolgersi a un CAF per assistenza. La mia esperienza personale mi ha mostrato come, a seconda del Comune di appartenenza, le modalità di pagamento possano variare notevolmente, evidenziando l’importanza di seguire le indicazioni specifiche fornite dalla propria amministrazione locale.

Un dubbio comune riguarda l’arrivo del bollettino per il pagamento dell’IMU direttamente a casa. È importante chiarire che l’IMU è un tributo in autoliquidazione, il che significa che non è obbligatorio per il Comune inviare un avviso di pagamento precompilato o un bollettino cartaceo. Alcuni Comuni, per cortesia, inviano promemoria o avvisi pagoPA, ma non è una pratica garantita. Pertanto, è essenziale non attendere passivamente, ma prendere l’iniziativa verificando importi, scadenze e modalità di pagamento autonomamente, anche attraverso canali telematici come la PEC o il domicilio digitale, se disponibili.
Se si supera la scadenza senza aver effettuato il pagamento, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la propria posizione versando l’imposta dovuta, oltre a interessi e sanzioni ridotte, in base al ritardo accumulato. Le regole per il ravvedimento operoso seguono la normativa sui tributi locali, e per calcolare l’importo esatto da versare è possibile utilizzare i servizi offerti dal proprio Comune, rivolgersi a un CAF o consultare le informazioni ufficiali disponibili sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Per gestire al meglio il pagamento dell’IMU, è consigliabile impostare un promemoria all’inizio di dicembre e conservare con cura la ricevuta del pagamento, sia che si tratti di un F24, di un avviso pagoPA o di un pagamento effettuato allo sportello. Un’opzione da considerare è l’utilizzo dell’app IO per il monitoraggio di avvisi e scadenze. Inoltre, se l’importo del saldo sembra inaspettatamente alto o basso, è sempre una buona idea verificare l’aliquota IMU specifica per il proprio immobile, poiché anche piccole variazioni possono influire significativamente sull’importo finale dovuto.
