Il settore delle utilities stenta e le azioni SNAM non sono da meno
Le azioni SNAM nell’ultimo anno hanno sofferto perdendo circa il 14%. Tuttavia, il titolo rimane interessante soprattutto per chi è interessato al rendimento da dividendo.
SNAM staccherà il dividendo lunedì 24 giugno, non si tratterà, però, della cedola complessiva ma del solo saldo, visto che aveva già staccato un acconto nel mese di gennaio.
Prima di spiegare a quanto ammonta il dividendo complessivo di SNAM, il saldo e il rendimento, ricordiamo che l’appuntamento del 24 giugno sarà l’ultimo di una certa rilevanza per Borsa Italiana. Dopo il dividend day del 20 maggio 2024, non ci sono stati altri stacchi di quotate del Ftse Mib. A distanza di oltre un mese, il Ftse Mib torna protagonista con le cedole di Hera, SNAM, Leonardo e Poste Italiane.
Concentriamoci sul saldo dividendo SNAM 2024, relativo all’esercizio 2023, già ufficiale dopo l’approvazione dell’assemblea degli azionisti del 7 maggio. La seconda cedola ammonta a 0,1692 € per azione. Considerando l’acconto di 0,1128 € staccato il 22 gennaio, la remunerazione complessiva per l’esercizio 2023 è di 0,282 € che corrisponde a un rendimento totale di oltre il 6,5%.
SNAM, quindi, è un titolo da tenere d’occhio da chi è interessato alla remunerazione da dividendo.
De Nora Italy Hydrogen Technologies, in collaborazione con SNAM, ha avviato la costruzione della gigafactory, destinata a diventare il più grande polo produttivo di elettrolizzatori in Italia, con una capacità di 2 GW entro il 2030. La groundbreaking ceremony ha visto la partecipazione dei vertici di De Nora, SNAM e delle autorità. Il progetto prevede un centro produttivo di 25.000 mq a Cernusco sul Naviglio, che sarà il più grande polo nazionale per la produzione di elettrolizzatori per idrogeno verde e celle a combustibile, caratterizzato da sostenibilità e innovazione. La gigafactory sarà un asset strategico per il Green Deal Europeo. De Nora ha ricevuto un contributo di circa 32 milioni di € dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finanziato dal PNRR, con possibilità di ulteriori 63 milioni di €. L’iniziativa creerà circa 200 posti di lavoro diretti e un indotto di 2000 persone, con completamento previsto tra fine 2025 e inizio 2026.
La tendenza in corso sul titolo è ribassista, ma le quotazioni sono sostenute dal supporto in area 4,26 €. Solo una chiusura settimanale sotto questo livello potrebbe spingere al ribasso secondo lo scenario indicato in figura.
Una chiusura settimanale superiore a 4,405 €, invece, potrebbe favorire una nuova ripartenza al rialzo.
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