È il centravanti più forte del mondo ed al Manchester City Haaland ha tutto quel che desidera, ma l’Italia ha rappresentato da tempo una grossa tentazione per il bomber norvegese.
Erling Haaland ha vissuto la gara Italia-Norvegia con la mente sgombra, complice la qualificazione raccolta con ampio merito dalla sua nazionale. Il fenomeno del Manchester City ha segnato gol a grappoli, supportato da validi compagni di squadra con i quali è sempre riuscito a mantenere il primo posto del girone in cui invece gli azzurri hanno spesso arrancato. Ora a noi toccano i playoff, mentre Haaland e la Norvegia vanno ai Mondiali di USA, Messico e Canada 2026. La Norvegia ci è riuscita a distanza di 28 anni dall’ultima partecipazione.
E per Haaland la conferenza stampa alla vigilia di Italia-Norvegia è stato un appuntamento quasi all’insegna del relax. Il 25enne centravanti scandinavo ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, a volte divertendo e stupendo, come nel caso in cui ha ammesso di non sapere chi sia Pio Esposito, nonostante la grande ascesa dell’attaccante dell’Inter. Ed a volte facendo sognare, perché è stata inevitabile la domanda fattagli in merito ad un possibile futuro in Serie A.
Haaland costa troppo per qualsiasi squadra italiana
Haaland ha affermato che l’Italia gli piace e che si è trovato bene tutte le volte che è transitato nel nostro Paese. Attualmente lui è molto felice al Manchester City, dove è amato da tutti e dove ha tutto quello che potrebbe desiderare. “Ma mai dire mai in merito al futuro, non si sa mai quel che può accadere”. Si è trattato di una risposta quasi di cortesia, data per compiacere la stampa italiana.
Però è vero: non si può mai escludere che un domani Haaland possa davvero approdare nel calcio italiano. Certo, allo stato italiano la cosa potrebbe capitare più in un lontano futuro, diciamo tra dieci anni, anno più anno meno.
E questo perché la Premier League inglese ha valori economici troppo elevati per la nostra Serie A. Per questo abbiamo assistito all’approdo di elementi di valore nel calcio tricolore nel periodo conclusivo della loro carriera, come nel caso di Kevin De Bruyne o di Jamie Vardy.
Ci provarono Juve e Napoli
Certo è che Haaland potrebbe anche accettare una enorme sfida e magari fare armi e bagagli in direzione dell’Italia. Ma il contratto in scadenza con il Manchester City nel lontano 2034 per ora lascia pensare che la cosa non avverrà a breve. E poi per far muovere il norvegese ci vorrebbero veramente tanti, troppi soldi, tra costo del cartellino e stipendio da ben 30 milioni di euro a stagione.
Risulta pure inutile stare a fare il giochino di quale squadra italiana possa avere anche una minima possibilità di mettere Haaland sotto contratto. Nessuna può permetterselo. Eppure le cose sarebbero potuto essere diverse.
Infatti nel 2019 il Napoli incontrò il padre di Haaland, ma alla fine fu il Borussia Dortmund a metterlo sotto contratto dal Salisburgo. E l’anno precedente fu la Juventus a chiedere informazioni al Molde, club in cui l’attaccante militava nel 2018 e non valeva quanto oggi: ovvero una cifra spropositata, troppo tanto per i bianconeri quanto per qualunque altra big italiana. Ma niente da fare, il destino di Erling non si è intrecciato con l’Italia, fino ad ora.
