La scrittrice si è sposata secondo il rito civile (Credits foto: Ansa) - L'intellettualedissidente.it
La scrittrice ha ufficializzato il suo matrimonio con Lorenzo ma, come dichiarato da lei stessa, lo ha fatto controvoglia. Ecco perché
Michela Murgia, attivista, scrittrice, opinionista e giornalista, si è sposata. La donna ha infatti deciso di sposare Lorenzo Terenzi ma, come ha dichiarato sul suo profilo Instagram, è stato un gesto fatto controvoglia.
Nulla ha a che fare con i sentimenti provati per il suo attuale marito, anzi. La Murgia ha parlato di un atto dovuto e “patriarcale“, fatto controvoglia e mosso da esigenze di natura pratiche e legali. La scrittrice soffre infatti di un carcinoma renale giunto al quarto stadio, un tumore che ha cambiato tristemente i suoi orizzonti, facendo emergere necessità a cui bisogna dare una risposta, anche se contro la propria convinzione. Una scelta controvoglia, dunque, e nessun festeggiamento: solo una semplice firma sui documenti ufficiali e qualche scambio di battute tra i presenti. Nulla di più.
I due hanno scelto di sposarsi civilmente e lo hanno fatto all’interno della loro casa. Tutto documentato da un video pubblicato sulla pagina Instagram della Murgia, condito dal sottofondo della canzone “Nobody’s Wife”, di Anouk – un pezzo ovviamente non casuale e dal tenore provocatorio. Un matrimonio fatto controvoglia perché, come spiegato dalla stessa scrittrice sul suo profilo ufficiale Instagram, le sue condizioni fisiche peggiorano e ormai ci si aspetta di tutto. “Lo abbiamo fatto in articulo mortis – scrive la Murgia spiegando i motivi del matrimonio – perché ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa. Entro ed esco dall’ospedale”.
La scrittrice spiega che i motivi di questo matrimonio sono di natura burocratica. I due lo hanno fatto per veder garantiti i loro diritti a vicenda, viste le attuali condizioni di salute della donna. Il rito che avrebbero voluto fare, continua la Murgia su Instagram, “non esiste. Ma in futuro esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere”. Qualche riga dopo, infatti, contiene l’annuncio del progetto relativo alla celebrazione della famiglia queer, che verrà realizzato nei prossimi giorni nel giardino della loro casa ancora in trasloco.
Niente auguri, dunque, scrive la Murgia, ma si tratta di un momento di felicità solo rimandato, perché nei prossimi giorni ci sarà quella che la scrittrice definisce “la nostra idea di celebrazione della famiglia queer”. Un evento che sarà condiviso sul profilo ufficiale della critica letteraria e opinionista, “senza giornalist3 o media vari”. Il post di Michela Murgia si conclude poi con un augurio e personale desiderio, ovvero quello di lasciare, come eredità simbolica, “un altro modello di relazione“. Un modo di vivere i sentimenti in maniera diversa, con un pensiero a coloro che hanno dovuto combattere “sentendosi sempre qualcosa in meno”.
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