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Imprenditore morto in azienda, i figli rimproverano il padre “Non volevi fermarti mai”

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Gianluca Merla

I figli di Giacomo Chiapparini hanno voluto ricordare loro padre, parlando attraverso una lettera commovente, e anche qualche rimprovero

Si è svolto tra le lacrime e la commozione della famiglia il funerale di Giacomo Chiapparini, imprenditore agricolo di Romano morto a 74 anni.

La lettera dei figli dell'imprenditore morto
L’uomo è morto dopo essere stato travolto da migliaia di forme di Grana. Il ricordo dei figli durante il funerale (Credits foto: Ansa, Immagine d’archivio) – L’intellettualedissidente.it

L’uomo, infatti, è stato travolto all’interno della sua azienda a causa del collasso di alcuni scaffali all’interno del magazzino, su cui erano posizionate 16.600 forme di Grana Padano. I figli hanno voluto ricordarlo durante la celebrazione con una lettera commovente, che sa anche un po’ di rimprovero.

“Non volevi fermarti mai”

A volte il lavoro può portarti lontano dagli affetti e dalla famiglia e, come in questo caso, può arrivare a toglierti la vita. Lo sanno bene i figli di Giacomo Chiapparini che, in una lettera recitata durante la celebrazione dei suoi funerali, hanno parlato di quanto loro padre si sia sacrificato per il lavoro, forse anche troppo. L’uomo infatti considerava la sua azienda un vero gioiello, ma aveva trasformato la sua vita in un impegno lavorativo senza sosta. Il successo è stato lampante e, già nel 1977, poteva vantare un’impresa tra le più competitive della provincia.

La lettera dei figli dell'imprenditore morto
I figli hanno voluto ricordare loro padre e l’impegno costante che ha sempre caratterizzato il suo lavoro (Credits foto: Ansa) – L’intellettualedissidente.it

Ma dai grandi obiettivi raggiunti derivano anche immense fatiche e tutto ciò si traduce in tempo tolto alla famiglia, agli affetti e agli amici. I familiari lo hanno ricordato durante le celebrazioni, partecipatissime. Sua figlia Mary e suo figlio Tiziano hanno infatti voluto salutare loro padre con un gesto affettuoso, senza però nascondere una rimprovero. “Hai sempre dato il massimo e ci hai fatto crescere sollecitandoci a fare sempre di più – dicono con la voce rotta dall’emozione – ci hai forgiato ai fatti pesanti della vita. Ne abbiamo avuti tanti”. Vent’anni fa, Chiapparini perse infatti suo figlio Emanuele, un episodio che ha certamente segnato la famiglia e, probabilmente, anche l’imrpenditore.

Nella lettera i figli raccontano del dispiacere di non aver ricevuto l’amore attento e affettuoso caratteristico di altri padri. Ma con l’arrivo dei nipoti e con una maggiore distensione di Chiapparini, continuano i figli, questi hanno capito che li amava a modo suo. Un modo che l’imprenditore, ricordano Mary e Tiziano, aveva prepararli alla vita. Ma ad episodi come quello avvenuto solo pochi giorni fa prepararsi è impossibile. “Ci hai lasciati liberi di andare – conclude la lettera struggente – ma sempre con te che ci davi sicurezza.  Sei sempre stato sopra le righe, e così è stata la tua uscita di scena”. Infine, un augurio: “Speriamo che tu possa incontrare finalmente Emanuele e dirgli quanto lo amavi, come tutti noi”.

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