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Ucraina qual è stata la mossa dei russi che rischia di far perdere la guerra a Zelensky

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Gianluca Merla

Continuano gli scontri in Ucraina. Ma ora sono i russi a colpire con una mossa che rischia di far perdere la guerra a Zelensky

La controffensiva ucraina è stata annunciata da mesi, ma non sembra andare per il verso giusto. I resoconti di guerra parlano di morti, ritirare e scontri violentissimi finiti nel sangue.

La mossa che potrebbe far perdere la guerra a Zelensky
Ecco qual è la mossa dei russi che potrebbe mettere in seria difficoltà l’esercito ucraino e allungare ancora i tempi della guerra (Credits foto: Ansa) – L’intellettualedissidente.it

Il contrattacco ucraino c’è, ma procede a rilento, tanto da far emergere le prime critiche da parte di alcuni militari impegnati sul campo di battaglia. L’andamento della guerra a favore di Kiev non è affatto scontato, anzi, l’ultima mossa dei russi rischia di cambiare le carte in tavola e far perdere la guerra a Zelensky. Ecco che cosa sta succedendo.

La mossa dei russi che sta facendo perdere la guerra a Zelensky

A raccontare gli ultimi resoconti di guerra sono alcuni soldati ucraini impegnati in prima linea sul campo di battaglia. Dalle parole di molti degli uomini di Kiev emergono evidenti difficoltà, nella maggior parte dei casi si tratta di normali e prevedibili complicazioni durante un conflitto di queste proporzioni. Ma le operazioni militari che stanno caratterizzando la tanto attesa controffensiva sembrano andare a rilento e con non pochi intoppi. Ci si aspettava un’avanzata travolgente – come quella avvenuta durante l’ultimo autunno – e invece ora si parla addirittura di posizioni russe che provano ad avanzare in direzione di Kiev.

La mossa che potrebbe far perdere la guerra a Zelensky
L’esercito ucraino avrebbe fatto registrare numerose difficoltà nell’avanzata contro i russi (Credits foto: Ansa) – L’intellettualedissidente.it

I resoconti di alcuni soldati ucraini, che hanno rilasciato interviste anche a giornalisti italiani, parlano di battaglie sanguinose e difficoltà nello sfondare le linee nemiche per guadagnare metri. I russi sono passati sulla difensiva, è vero, ma le trincee degli uomini di Mosca sono difficili da espugnare e l’enorme numero di uomini impiegato da Putin rende particolarmente difficile l’azione dei commando ucraini. A rendere ancora più faticosa l’azione dell’esercito di Zelensky sono i bombardamenti dell’artiglieria russa, dotata di razzi ipersonici e particolarmente precisi.

Dunque si moltiplicano i racconti di mezzi pesanti dell’esercito di Kiev presi di mira dalle bombe russe e costretti alla ritirata. Liberare anche un lembo di territorio richiede ai militari ucraini uno sforzo immane, reso ancora più complicato dalla numerosa presenza di mine. Per rallentare l’avanzata, infatti, i russi hanno distribuito sui territori conquistati una quantità enorme di ordigni anticarro e antiuomo. Una mossa che potrebbe far guadagnare tempo prezioso all’esercito di Putin, fino all’arrivo del “Generale inverno”. Il problema dei militari ucraini, infatti, è la mancanza di squadre di sminatori che riescano a liberare in fretta i campi miniati e permettere ai mezzi corazzati di effettuare manovre a tenaglia sulle posizioni russe. Difficoltà oggettive, dunque, che almeno per ora non possono essere giudicate come un vero fallimento della tanto attesa controffensiva e non è affatto scontato che i racconti dei militari ucraini siano sintomo di sfiducia.

L’attacco a Kupyansk e l’avanzata russa

I problemi nella scacchiera sono però sempre più evidenti per lo schieramento ucraino. Da giorni ormai l’armata russa ha preso di mira la città di Kupyansk, città nella regione di Kharkiv. Per i portavoci militari di Kiev, le mosse di Putin ad Ovest del Paese sarebbero da ricondurre ad un tentativo di fermare la controffensiva a sud e ingaggiare battaglia altrove. Tuttavia, è un dato di fatto che la città sia semi-distrutta e che siano rimasti solo una decina di migliaia di civili che hanno deciso di continuare a vivere sotto le bombe. Una scena già vista a Mariupol, all’inizio del conflitto e a Bakhmut, fino a qualche settimana fa.

La mossa del Cremlino potrebbe rappresentare un ulteriore problema, questa volta da prendere in seria considerazione, perché Kupyansk rappresenta uno snodo ferroviario fondamentale per i collegamenti russi con le repubbliche separatiste del Donbass. Dunque stiamo entrando forse nella fase più delicata del conflitto, dove chi sbaglia potrebbe arrivare a pagare il prezzo più alto di tutti. Intanto però l’Occidente continua a sostenere gli sforzi ucraini (forse più timidamente), in attesa di capire se la controffensiva sortirà davvero gli effetti sperati. In caso contrario, Zelensky potrebbe avere un grattacapo da risolvere in fretta.

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