Bombe aeree guidate hanno colpito il 2 ottobre Kupyansk vicino a Kharkiv - lintellettualedissidente.it Ansafoto
L’assillante, ossessiva campagna mediatica italiana a favore delle ragioni belliche dell’Ucraina invasa ha trovato pochi critici, ma efficaci.
Ogni minimo successo della cosiddetta controffensiva ucraina viene generalmente celebrato con enfasi dai massmedia italiani, come quando un carro armato “per la prima volta ha violato la prima linea di difesa russa”. Oppure quando viene riconquistato un villaggio, o un drone fa danni all’invasore. Alessandro Orsini, il professore di Sociologia del terrorismo cacciato dalla Rai per intelligenza col nemico russo, oggi direttore del sito Sicurezza internazionale, ha contestato nell’ultimo video che ha postato sul suo canale YouTube il modo di fare informazione che impera in Italia.
Per quanto sia doloroso, anzi terribile per i cittadini ucraini, il dato di fatto è che la controffensiva è un fallimento. Le conquiste territoriali sono talmente minuscole che nemmeno si riesce a rappresentarle sulla mappa. Orsini procede con il suo caratteristico periodare: schematico, sillogistico e quanto mai chiaro. Ha un suo linguaggio: quando parla di giornali “corrotti”, intende dire che sono rovinati nella loro funzione informativa e distrutti dalla faziosità.
Se l’assoluta imparzialità è un mito, di certo tra la narrazione emotiva e tempestiva, sull’onda dei fatti, e i dati di fatto risulta però una differenza. Il movimento pacifista inoltre viene diffamato e calunniato come filo-Putin o filorusso. Questo giornalismo dominante oggi prova vergogna e cerca di nascondere la realtà, come afferma Orsini.
Tanto più che è stato lo stesso segretario della Nato, Jens Stoltenberg, a dichiarare il 7 settembre in audizione alla commissione esteri del parlamento europeo che la Nato ha affiancato l’Ucraina dal 2014, fornendo armi e supporto. Di fatto, l’Ucraina da allora è nell’Ue e nella Nato. E ha affermato anche che la Nato, come l’Ue, si è rifiutata di trattare con la Russia per evitare la guerra iniziata nel febbraio 2022.
E’ già stato applicato di fatto l’art. 5 dello statuto della Nato, che prevede l’intervento degli alleati quando uno Stato membro viene aggredito. Da allora, inoltre, l’Ue è schiacciata sulla Nato, con la quale ormai si confonde. Nessuna meraviglia, quindi, se Ursula von dei Leien diventerà segretaria della Nato e, perché no, Stoltenberg presidente della commissione europea. Dura accusa anche a von der Leien, che avrebbe tradito il suo mandato: doveva trattare nel 2021, sempre per Orsini, allo scopo di evitare la guerra, invece l’ha scelta come prima opzione.
Ci si trova in un contesto tragico, nel quale stanno cadendo decine di migliaia di soldati ucraini, che pure combattono con grande valore. Ma c’è sproporzione tra i due eserciti. I russi, attestati sulle loro linee di difesa, fanno il tiro al piccione sui soldati di Kiev. Fonti americane parlano infatti di 70mila caduti e 120mila mutilati, che quindi non potranno tornare a combattere. Invece i media italiani insistono nell’affermazione che i caduti sono in numero uguale da entrambe le parti.
La Russia di fatto ha vinto la guerra una prima volta, nelle settimane successive all’invasione, e poi una seconda volta, da quando il blocco occidentale ha armato fino ai denti l’esercito di Kiev. La controffensiva è stata presentata dai media italiani come lo scatenarsi di una forza travolgente che avrebbe riconquistato tutto il territorio perduto in poche settimane.
L’esercito russo è stato descritto come in disfacimento, con soldati che non vedevano l’ora di tornare a casa, missili terminati. E invece i russi combattono tenacemente, colpo su colpo, togliendo agli ucraini la possibilità di avanzare con le spalle coperte. Infatti ogni giorno le postazioni ucraine vengono bombardate e i territori occupati restano in mano ai russi.
Eppure l’informazione lacunosa e faziosa continua. Zelensky ha festeggiato l’arrivo dei primi carri armati Abrams, ma un generale ucraino, capo dei servizi segreti, ha dichiarato che gli Abrams non saranno schierati in prima linea, perché l’artiglieria russa è così potente che li distruggerebbe tutti.
Il sistema dell’informazione italiano è talmente schierato, che non si può dire che cosa sta succedendo. Ovvero che l’Occidente sta mandando al massacro un popolo per acquisire maggiori quote di potere nel mondo.
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