La Teoria della Moneta Moderna (TMM) è un approccio economico che ha attirato l’attenzione negli ultimi anni. Definita come una teoria “post-keynesiana”, la TMM si concentra sull’importanza della politica fiscale nella gestione economica di un Paese. In particolare, sostiene che gli Stati moderni che emettono la propria valuta sono liberi di finanziare le proprie spese attraverso la stampa di denaro e il controllo del tasso di interesse.
La Teoria della Moneta Moderna ha origine negli Stati Uniti nei primi anni 1990. Tra i principali esponenti della TMM ci sono Stephanie Kelton, Warren Mosler e Randall Wray. La teoria si è diffusa soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008, quando molti economisti hanno cominciato a rivalutare le politiche di austerity imposte ai Paesi europei.
La Teoria della Moneta Moderna si basa su tre principi fondamentali:
La politica fiscale è uno degli strumenti principali della Teoria della Moneta Moderna, che sostiene che gli investimenti pubblici sono fondamentali per stimolare l’economia e creare posti di lavoro. Secondo la TMM, l’aumento del deficit e del debito pubblico non dovrebbe essere un problema, a meno che l’inflazione non raggiunga livelli pericolosi. In questo senso, ha una visione diversa rispetto alla politica monetaria, che ha un ruolo meno centrale nell’approccio della TMM.
La politica fiscale della TMM prevede che gli Stati moderni aumentino la spesa pubblica per stimolare l’economia. Questa politica, tuttavia, può portare ad un aumento del deficit e del debito pubblico. Tale filosofia sostiene che un aumento del deficit e del debito pubblico non dovrebbe essere un problema, a meno che non porti ad un’alta inflazione. La creazione di moneta non dovrebbe essere considerata una forma di finanziamento del debito, ma piuttosto una forma di finanziamento della spesa pubblica.
La TMM sostiene che gli investimenti pubblici sono fondamentali per creare posti di lavoro e stimolare l’economia e chiaramente il settore pubblico può svolgere un ruolo importante nell’assicurare la piena occupazione. Gli investimenti pubblici devono essere finanziati attraverso la creazione di moneta. In questo modo, la TMM contrasta la concezione secondo cui la creazione di lavoro dipende dalla disponibilità di risorse limitate.
Secondo la TMM, gli investimenti pubblici dovrebbero essere finanziati attraverso il controllo del tasso di interesse e la creazione di moneta. Questa politica può portare ad un aumento del deficit e del debito pubblico, ma questo non dovrebbe essere un problema, a meno che non porti ad un’alta inflazione.
La Teoria della Moneta Moderna ha attirato molte critiche, soprattutto per il suo approccio al debito pubblico e all’inflazione. Alcuni economisti sostengono che non tiene conto dell’effetto dell’aumento del debito pubblico sulla crescita economica a lungo termine, o del rischio di inflazione
La TMM è una teoria economica che ha attirato molta attenzione negli ultimi anni. Si concentra sull’importanza della politica fiscale nella gestione economica di un Paese, sostenendo che gli Stati moderni sono sovrani nella loro moneta e che la creazione di moneta non dovrebbe essere considerata una forma di finanziamento del debito, ma piuttosto una forma di finanziamento della spesa pubblica. Tuttavia, la Teoria della Moneta Moderna ha attirato molte critiche, soprattutto per il suo approccio al debito pubblico e all’inflazione.
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