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In Italia c’è una Legge che nessuno conosce: in certi Comuni è vietato morire senza preavviso

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Samanta Airoldi

Sembra assurdo ma esiste davvero questa Legge: vietato morire senza preavviso. Fortunatamente non è una norma nazionale ma vale solo in certi Comuni.

Se pensavi che la Legge avesse valore solo finché sei vivo, sbagli e anche di grosso: ci sono Leggi che non ci lasciano nemmeno morire in pace. Anzi: c’è una Legge che, addirittura, ci vieta di morire se non diamo adeguato preavviso. Sembra incredibile ma, invece, questa Legge apparentemente assurda esiste per davvero.

persona con in mano una rosa rossa accanto ad una bara
In Italia c’è una Legge che nessuno conosce: in certi Comuni è vietato morire senza preavviso/lintellettualedissidente.it

Hai un infarto all’improvviso mentre fino a ieri eri sano come un pesce? Ebbene non puoi morire. Fortunatamente questa norma a dir poco bizzarra non vale su tutto il territorio nazionale o sarebbero guai seri. Vale solo in certi Comuni anche se resta comunque una Legge parecchio strana. Ma a chi sarà venuto in mente di emanare tale normativa? E, soprattutto, quale sarebbe lo scopo? Non lo immaginerete mai eppure il motivo è molto serio e anche logico.

In questi 2 Comuni è vietato morire o ammalarsi

Muori all’improvviso o ti ammali? Ebbene puoi essere sanzionato: lo dice la Legge. In due Comuni italiani sono state emanate ordinanze che vietano espressamente di ammalarsi e di oltrepassare il confine terreno. Incredibile ma vero. Vediamo dove si trovano questi Comuni.

A Falciano del Massico, un Comune in provincia di Caserta – in Campania – e a Sellia, vicino a Catanzaro in Calabria i rispettivi sindaci hanno veramente emanato ordinanze che vietano di morire senza preavviso all’interno dei loro territori comunali. La ragione? Paradossalmente si tratta di due ragioni diverse ed entrambe logiche anche se questa Legge pare assurda.

addetti alle pompe funebri che trasportano una bara
In questi 2 Comuni è vietato morire o ammalarsi/lintellettualedissidente.it

Il sindaco di Falciano del Massico emanò questa ordinanza nel 2012 poiché non c’era più spazio nell’unico cimitero cittadino e, dunque, se qualcuno moriva non avrebbero saputo dove collocarlo: sarebbe dovuto necessariamente essere sepolto in un altro Comune. A Sellia, invece, l’ordinanza fu emanata nel 2015 ed era motivata dalla mancanza di adeguati servizi sanitari.

Il sindaco di Falciano, nello specifico, con l’ordinanza del 2012 vietava ai cittadini di morire fino alla costruzione del nuovo cimitero. A Sellia, invece, nel 2015 l’ordinanza imponeva a tutti gli abitanti di non ammalarsi e non trascurare la propria salute o, addirittura, avrebbero ricevuto una sanzione.

Naturalmente entrambe le ordinanze – emanate veramente – avevano uno scopo provocatorio: fare emergere determinati problemi presenti ma di cui nessuno si occupava, portare l’attenzione sul fatto che questi due Comuni erano stati dimenticati a tal punto che persino morire o ammalarsi era diventato un lusso che gli abitanti non potevano permettersi. Sellia, in particolare, voleva evidenziare i tagli alla sanità calabrese che, in quel periodo era anche commissariata. Insomma una provocazione/denuncia per rimarcare che gli effetti di determinate scelte politiche, alla fine, ricadono sui cittadini.

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