Una escort sta mettendo nei guai seri un dirigente Rai

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By Maria Vittoria Ciocci

Intrappolato in una rete di ricatti e minacce, una escort tiene in pungo un importante dirigente Rai: “Mi sento a pezzi” – le sue parole.

Una truffa durata oltre sei mesi, accompagnata da un perenne stato di angoscia e dalla paura di divenire oggetto delle prime pagine dei tabloid scandalistici. Il protagonista, un importante dirigente Rai di 66 anni, è rimasto intrappolato in una fitta rete di ricatti, minacce e manipolazioni, colpevole solo di essersi fidato della persona sbagliata. Ha conosciuto Adina Manolache presso un sito di incontri, Bakeka Incontri. Non ha figli, né moglie, non doveva rendere conto a nessuno. Si è lasciato andare con la giovane trent’enne, convinto che si trattasse realmente di una donna in difficoltà. Tuttavia, la sua confidente si è rivelata ben presto una mera criminale.

Escort ricatta dirigente Rai
Una escort ricatta un dirigente Rai: accusata di estorsione – foto: Facebook – lintellettualedissidente.it

Al momento Adina è trattenuta ai domiciliari, arrestata dalle forze dell’ordine con l’accusa di estorsione. Il dirigente, una volta presa consapevolezza della trappola, ha scelto coraggiosamente di denunciare la ragazza. Ha affrontato la gogna mediatica, invitando tutte le vittime di soprusi e manipolazioni ad abbandonare la segretezza, ammettere la verità e conquistare nuovamente il controllo della propria vita. Dettagli agghiaccianti emergono dalle indagini: se in un primo momento Adina si mostrava dolce e amorevole, il suo animo si è poi tramutato. Prima le richieste, poi le pretese ed infine le minacce.

Dirigente Rai ricattato da una escort: “Vediamo quanto riesci a pagare”

L’amorevolezza e la gentilezza di Adina Manolache, una escort di origine rumena di 30 anni, avevano sin da subito colpito l’animo del dirigente Rai. Il 66enne ascoltava con profonda attenzione le problematiche della sua confidente, proponendo di offrile aiuti concreti in più di un’occasione. Il figlio malato, l’avviso di sfratto e poi le frequenti minacce da parte di presunti esponenti mafiosi. Le richieste si sono trasformate in pretese e – laddove il dirigente si rifiutasse di assecondarla – la truffa si inaspriva con ricatti e minacce. “Puoi anche salutare i tuoi gatti e quelli di chi ti sta vicino” – le sue parole – “Il tempo è scaduto – vediamo quanto riesci a pagare”.

Adina Manolache ai domiciliari
Adina Manolache trattenuta ai domiciliari, la denuncia del dirigente Rai – foto: Facebook – lintellettualedissidente.it

Si tratta ovviamente di bugie pure, prive di qualsiasi fondamento di verità. Adina puntava sulle debolezze della sua vittima, esponendo rischi e pericoli estranei alla sua vita quotidiana. Ha sfruttato le confidenze e i segreti del dirigente, per evitare che quest’ultimo decidesse di denunciarla. Egli ha ammesso di aver dubitato di lei dopo poco tempo, ma di non essersi rivolto alle autorità per paura che quanto accaduto finisse sui giornali. “Lavoro in Rai da una vita” – ammette – “Lei sapeva bene che ero un personaggio pubblico” – aggiunge – “Più avanti racconterò il resto, ora sono sconvolto”.

Secondo quanto emerso dalle indagini, sembra che il dirigente abbia consegnato nelle mani di Adina la sua carta di credito. Le autorità dovranno pertanto indagare, in modo da verificare che il conto bancario oggetto della truffa non fosse quello aziendale. Se così fosse, l’accusa mossa ai danni della escort verrebbe aggravata, in quanto coinvolgerebbe l’intera società direttamente. Il 66enne, che si prepara per andare in pensione, ha tenuto a sottolineare che la Manolache avrebbe avuto accesso alla sua carta una sola volta. Per il momento la truffa corrisponde ad una cifra di 100mila euro circa.

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