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Rinascita della Natività: Il restauro della ditta Piacenti diventa una mostra

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Vincenzo Colao

Parliamo in questo articolo della Rinascita della Natività, partendo però da un aneddoto e un ricordo. Ci riferiamo al 2002 quando durante la seconda intifada, proprio la Basilica della Natività venne assediata e occupata dai palestinesi.

Ricordiamo che la Basilica della Natività è considerata non a caso la chiesa più antica della cristianità. In ogni caso quella situazione venne risolta solo dopo circa un mese e mezzo di complicate trattative.

Cos’altro c’è da sapere sulle Rinascita della Natività

Altri aneddoti

Parlando sempre della Rinascita della Natività vogliamo ricordare un altro fatto avvenuto il 24 agosto 1997, e che segnò in maniera significativa la storia di Betlemme. Ci riferiamo nello specifico a un pellegrinaggio, condotto dal Monsignor Luciano Giovannetti vescovo di Fiesole.

In quell’anno quest’ultimo stava accompagnando molti fedeli al loro primo pellegrinaggio della loro diocesi in terra santa.

Ma arrivati alla porta della città l’esercito israeliano non li fece entrare: quindi la liturgia del Natale viene celebrata proprio ai confini di Betlemme, città santa nella quale non erano riusciti ad entrare.

In quel momento erano circa 600 fedeli a celebrare questa liturgia: però a un certo punto se ne erano aggiunte altre, arrivando a più di mille e scambiandosi anche gesti di pace con i soldati.

Questa notizia fece il giro del mondo: per questo venne ordinato dai piani alti di aprire il varco. Così i pellegrini riuscirono a raggiungere la Basilica all’interno di Betlemme.

Da quella esperienza nasce la Fondazione Giovanni Paolo II: tutto questo verrà ricordato dalla fondazione che ha portato a Firenze proprio la mostra, chiamata Bethlehem Reborn, Palestina, le meraviglie della Natività.

Questa mostra è stata inaugurata proprio ieri nelle sale Smeraldo e Agata del museo degli innocenti. Inoltre non tutti sanno che negli ultimi 10 anni la Basilica della Natività è stata messa sotto restauro dalla ditta Pratese Piacenti Spa, tornando proprio oggi a far risplendere la sua bellezza originaria.

Si tratta quindi nello specifico di un restauro legato a tante scoperte, avvenute nel recente passato  e relative a scavi archeologici. Esse sono raccontate utilizzando le voci dei pellegrini che nei secoli hanno venerato il luogo della nascita di Gesù e cioè Betlemme.

Conclusioni sulla Rinascita relatività e sulla mostra

La mostra starà aperta per qualche settimana e i visitatori possono andare dalle 10:00 alle 18:00. Il percorso partirà dalla prima Grotta della natività per poi attraversare le meraviglie dell’arte bizantina, nonché le fortificazioni legate ai Cavalieri del regno crociato di Gerusalemme.

In più il percorso comprenderà il lungo periodo di degrado e abbandono fino alla Rinascita, che è stato possibile anche grazie a un accordo storico delle autorità palestinesi con le comunità religiose che si sono occupate della Basilica.

Ci riferiamo ai Francescani della custodia di Terra Santa, ma anche al patriarcato greco ortodosso, nonché anche a quello Armeno di Gerusalemme.

Volendo andare più nello specifico bisogna sapere che la mostra viene progettata a dicembre 2019, in seguito un incontro di presentazione nel quale si è discusso di tutti i risultati del restauro nei musei vaticani.

In più le varie esposizioni e presentazioni, prima di giungere a Firenze, hanno girato tanti posti del mondo tra i quali bisogna citare di sicuro il palazzo UNESCO di Parigi, Colonia e Aquileia.

I testi della mostra sono stati curati in maniera molto approfondita dell’archeologo Alessandro Fichera il quale si è premurato di seguire passo dopo passo non solo l’analisi dell’architettura, ma anche gli schemi archeologici.

Infine ricordiamo che dei video si è occupato personalmente il regista Tommaso Santi, mentre il direttore artistico nonché co curatore, è stato in questo caso Taisir Hasbun ,che vive da anni in Italia, ma che è di origini palestinesi.

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