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Tutto su Mario Poledrelli: vita e opere del famoso artista italiano

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Vincenzo Colao

Un artista che non dovrebbe essere sottovalutato è sicuramente Mario Poledrelli. Nasce a Roma nel 1938 e muore nel 2011 dopo essere stato protagonista grazie alle sue opere astratte.

Come mai l’arte di Mario Poledrelli era molto apprezzata?

L’importanza nella sua arte della sperimentazione

Nel corso della sua carriera Mario Poledrelli si caratterizza per essere uno di quei artisti che vuole sperimentare ed esplorare sempre di più nuovi stili e nuove tecniche perché il suo obiettivo è quello di evolversi sempre e di non sedersi mai sugli allori.

Ecco perché è molto interessante conoscere a fondo le sue opere e anche le tappe importanti della sua vita artistica.

Innanzitutto ricordiamo che inizia il suo percorso negli anni cinquanta, quando decide di studiare all’interno dell’accademia delle Belle Arti di Roma. Già dai primi anni della sua formazione si mostra molto interessato all’arte astratta e soprattutto comincia subito a sviluppare un suo personalissimo stile.

La scintilla della sua carriera arriva nel 1959 quando rompe il ghiaccio esponendo le sue opere per la prima volta alla galleria La Salita di Roma. Successivamente continua a sperimentare e a cercare sempre nuove tecniche e nuovi materiali che fossero affini alle sue opere.

Si può dire che l’obiettivo lo raggiunge visto che le sue opere attirano fortemente l’attenzione della critica italiana relativa al settore Arte. Un momento importante arriva per la sua carriera nel 1966, quando presenta le sue opere più importanti, ma soprattutto più sperimentali, alla Biennale di Venezia.

La sua carriera continua ad evolversi anche negli anni 80 quando l’artista decide di sviluppare ulteriormente il suo stile fatto di astrazione. Nel suo lavoro utilizza forme organiche e colori vivaci proprio per creare delle opere che trasmettessero emozioni e sensazioni molto profonde a chi le guardava.

Cos’altro fa nella sua carriera Mario Poledrelli

Nella sua carriera Mario Poledrelli continua imperterrito a sperimentare, grazie anche al fatto che lavora sempre con materiali diversi come per esempio plexiglass e la resina che gli consentono di allargare il numero di effetti che ottiene con le sue opere.

Non è un caso infatti che decide di lavorare con molti materiali come per esempio il vetro e la ceramica che gli consentono di creare delle opere tridimensionali che si estenderanno oltre la superficie della tela.

Queste opere vengono apprezzate moltissimo sia dai suoi sostenitori ma anche dalla critica per il fatto che sono anche bidimensionali e nelle quali si nota che c’è molta attenzione per la forma e per il colore.

Molto proficui anche gli anni 80 per la sua carriera visto che comincia a diventare conosciuto non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, grazie al fatto che viene invitato ad esporre le sue opere sia in Europa e anche a livello intercontinentale negli Stati Uniti.

Volendo fare alcuni esempi diciamo che le sue opere vengono esposte in gallerie e musei molto prestigiosi tra le quali possiamo citare la Tate Gallery di Londra e il Guggenheim Museum di New York.

Successivamente continua nella sua opera di ricerca e di sperimentazione perché dipinge nuove opere con nuove tecniche e nuovi stili: ma decide anche di fare qualcosa di diverso nel senso che viene chiamato per insegnare all’accademia di Belle Arti di Roma.

Si trattava per lui di un’occasione importante per scoprire nuovi talenti o comunque per trasmettere la sua passione e le sue conoscenze agli artisti di quella generazione che stava nascendo in quel momento.

Tutta la sua vita e tutte le sue opere hanno avuto negli anni un impatto veramente rilevante sia nella scena artistica italiana ma anche all’estero.

L’importanza per la sua vita e per la sua carriera del ruolo di insegnante

L’eredità che lascia Mario Poledrelli agli artisti italiani più giovani

Mario Poledrelli è riuscito indiscutibilmente con la sua passione e la sua dedizione verso l’arte, nonché la sua curiosità per la sperimentazione e l’innovazione, a ispirare molti artisti che verranno dopo di lui i quali seguiranno il suo stile senza compromessi.

Infatti la sua scomparsa nel 2011 ha colpito molte persone perché ha lasciato un vuoto dal punto di vista artistico anche se la sua influenza ancora è viva al giorno d’oggi. Possiamo infatti trovare le sue opere in tante collezioni importanti di arte sia in Italia che nel mondo soprattutto perché ancora molti musei e molte gallerie espongono le sue opere più significative.

Secondo i critici le opere di questo grande artista rappresentano un esempio per chi crede dal fatto che l’arte può essere un mix di impegno di dedizione e di creatività perché sono tutti elementi imprescindibili, se si vuole arrivare a un grande risultato.

Infatti Mario Poledrelli ha sempre creduto sia nel talento individuale innato, ma anche nell’importanza di applicarsi giorno per giorno per metterlo in evidenza. Ma soprattutto ha dimostrato che l’arte si può esplorare in mille maniere diverse perché non ha assolutamente confini.

Egli con le sue opere non voleva rappresentare persone o oggetti particolari in modo da semplicemente trasmettere sensazioni ed emozioni a chi le guardava.

Conclusioni

Possiamo dire quindi definitiva che sia la sua vita che le sue opere hanno lasciato un‘impronta indelebile alla scena artistica sia del nostro paese ma anche all’estero: ci riferiamo sia all’Europa che agli Stati Uniti.

Ancora oggi molti appassionati di arte e proprio degli Artisti continuano a ispirarsi a lui e alle sue opere, ma soprattutto lo imitano dal punto di vista dell’impegno e della passione.

Parliamo di un artista che è riuscito a trasmettere un concetto molto profondo e complesso e cioè il fatto che  l’arte non è una forma di intrattenimento e basta, ma anche un modo per esprimersi,  che può essere utilizzata in maniera costruttiva per trasmettere delle emozioni indimenticabili all’esterno.

Però crede anche che bisognerebbe farlo in maniera personale senza imitare nessuno, ma creandosi un proprio stile così come lo è fatto già dall’inizio della sua carriera perché è stato proprio questo il concetto dal quale è partito, quando ha iniziato i suoi studi e il suo complesso percorso formativo.

L’apprezzamento che gli studenti hanno avuto per lui è sempre stato una forma di soddisfazione non quantificabile.

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