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Immigrazione, tutte le scomode verità sul fenomeno

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M T

Il tema immigrazione è una costante della politica italiana.

Ma politica, si sa, appassiona sempre meno e la fiducia che le persone e gli elettori hanno nei loro rappresentanti è direttamente proporzionale all’aumento dell’astensionismo. 

Per coinvolgere e stimolare i cittadini, si fa ricorso ad ogni possibile strategia comunicativa, una delle quali, sicuramente efficace è la paura: preannunciare eventi sociali o economici disastrosi, spesso fondati su una narrazione alterata e distorta dei dati reali, e darne anzitempo la soluzione è una tecnica sempre più amata dai politici italiani. Un esempio calzante è appunto quello dell’immigrazione.

Ma andiamo con ordine: che cosa è l’immigrazione? Come nasce il fenomeno immigrazione in Italia? Esiste davvero il pericolo di una invasione di extracomunitari?

Che cos’è l’immigrazione?

Immigrazione e immigrazione di massa

Per immigrazione si intende semplicemente il trasferimento di cittadini da diversi Paesi o Aree geografiche in un altro Paese non di origine. Un fenomeno che riguarda tutti i luoghi del mondo se ci si riferisce a piccoli numeri.

Ma quello a cui ci si riferisce quando si parla di fenomeno migratorio in Italia è in realtà l’immigrazione di massa. Ovvero, il trasferimento in un Paese di numeri consistenti di cittadini provenienti da una data area geografica e che in genere avviene per cause sociali (guerre, colpi di Stato, dittature), economiche o climatiche, in un’altra determinata area geografica. Un trasferimento che in genere dura anni, se non decenni e che prevede profonde trasformazioni sia nei paesi di origine che in quelli riceventi.

Come nasce il fenomeno dell’immigrazione in Italia?

Nonostante l’Italia sia geograficamente in posizione strategica e favorevole per i flussi migratori, in realtà è stata più che altro terra di passaggio e non meta stanziale. 

Il vero problema dell’Italia infatti è sempre stata l’emigrazione e non l’immigrazione. Ed in parte è ancora così.

La prima migrazione di massa in epoca moderna è recente e risale al 1991. Il paese di origine è l’Albania ed è avvenuta a causa del crollo del blocco orientale. 

Sempre negli anni ‘90 sono cominciate le migrazioni sempre più consistenti di popolazione dal Nord Africa: Marocco, Tunisia, Egitto. Questi fenomeni diventando costanti e crescenti portarono all’approvazione in Parlamento delle prime leggi dedicate alla regolamentazione degli immigrati (la Legge Martelli, la legge Turco – Napolitano, la Bossi Fini), la definizione dei loro diritti, la gestione dei clandestini e l’apertura dei primi centri di accoglienza e di “permanenza momentanea”. Fino ad arrivare alle direttive comunitarie che hanno composto il Codice dell’Immigrazione Europeo del 2007.

Il dibattito politico sull’immigrazione

Dagli anni 2000, dunque si è sostanzialmente strutturato il dibattito su l’immigrazione con toni sempre più alti e accesi che hanno sfruttato e sfruttano ancora episodi di cronaca e le difficoltà economiche della crisi economica globale per coinvolgere cittadini sostanzialmente sfiduciati dalla politica e creare “il mostro” da cui difendersi.

Ma l’allarme immigrazione esiste? Possiamo prevedere, come ad esempio Salvini e i suoi dichiarano, un’invasione dell’Italia da parte di immigrati extracomunitari? Oppure è solo una delle tante tecniche comunicative della paura?

Quali sono i dati reali del fenomeno in Italia?

Facciamo un po’ di fact-checking sui dati reali dell’immigrazione in Italia e vediamo se realmente si può parlare di “pericolo di invasione”.

Per fare questo riferiamoci alle “previsioni catastrofiche” fatte dalla politica con l’aiuto di giornali sedicenti che hanno inventato di sana pianta proiezioni di sbarchi e ingressi sul suolo italiano.

Ad esempio nel 2014 dai talk show e dai giornali tendenzialmente di destra e pro Salvini, erano in previsione 800.000 sbarchi. Il 2014 si è in realtà chiuso con 170.000 persone arrivate in Italia via mare. Dal 2015, di anno in anno, la minaccia ha assunto una cifra tonda: “Annunciato un milione di sbarchi in Italia”. I dati reali dicono ben altro: dal 2015 al 2017 sono sbarcate in media 150.000 persone all’anno, mentre dal 2018 al 2021 il numero annuale più alto è stato 63.000 sbarchi nel 2021.

Nel 2022 abbiamo assistito ad un sostanziale aumento immigratorio che ha riportato gli sbarchi di poco sopra i 100.000 a causa probabilmente della crisi economica dovuta alla pandemia.

Dunque il milione di sbarchi annunciato ogni anno e su cui si sono incentrate intere campagne elettorali della destra, non è stato raggiunto nemmeno sommando i dati dal 2014 al 2022 (circa 866.000)

In tutto questo le ONG a cui si fa la guerra, in che percentuale hanno influito negli sbarchi? Le ONG sono davvero causa dell’immigrazione  dalla Libia all’Italia?

Negli ultimi 10 anni, ebbene, le ONG hanno salvato e portato sul suolo italiano una cifra di migranti che oscilla tra il 12 e il 14% del totale. 

Parliamo di invasione?

Esiste, dunque, il pericolo reale di un’invasione, per la quale si intendono cifre talmente importanti da minare l’identità della popolazione italiana?

Attualmente il numero di cittadini stranieri residenti in Italia è di poco superiore a 5 milioni, i naturalizzati poco più di 120.000. Il tutto su 59 milioni di abitanti.

L’Italia attualmente quindi con il suo 8,3% di popolazione immigrata è al 14esimo posto tra i paesi europei, il che fuga ogni dubbio sulla possibilità di invasione o sostituzione etnica di cui si dà percezione.

Piuttosto, il dato che complica la situazione demografica e che tutti i politici tacciono perchè direttamente responsabili è il dato dell’emigrazione italiana del XXI secolo.

La popolazione italiana che espatria è tornata  a crescere negli ultimi anni raggiungendo quasi i 120.000 emigrati l’anno dal 2010 al 2020.

Più che invasione prevista da Salvini e Lega il pericolo potrebbe dunque essere la sostituzione di popolazione.

 

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