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Cosa sono le ONG e cosa hanno a che fare con l’immigrazione

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Vincenzo Colao

Molte persone che hanno un po’ di confusione sull’argomento si chiedono cosa sono le ONG e come sono strutturate. Si tratta  di organizzazioni non governative che fanno parte ormai del lessico collettivo e dell’immaginario. Ma negli ultimi anni spesso sono finite al centro di dibattiti e polemiche per quanto riguarda il tema dei migranti.

Di cosa si occupano le ONG nello specifico

Come funziona una ONG?

Dicevamo all’inizio che le ONG sono organizzazioni non governative che spesso negli ultimi anni sono state collegate a tutta una serie di dibattiti molto accesi, anche a livello politico, nonché dei mass media, per quanto riguarda i migranti. Ma in realtà non si occupano solo di questo.

Infatti si tratta di organizzazioni che esistono ormai da quasi 100 anni. Esse portano avanti il loro lavoro per quanto riguarda campagne di valore umanitario.

Spesso però sono state attaccate, anche se comunque in teoria operano senza fine di lucro e soprattutto in maniera indipendente dagli Stati, e dalle organizzazioni governative internazionali.

Nello specifico le tipologie di ONG nel mondo sono le seguenti:

  • ONG che si occupano di studiare e formare personale italiano straniero.
  • ONG operanti in Italia per quanto riguarda attività di informazione su temi di Cooperazione e sviluppo internazionale.
  • ONG che sostengono in maniera attiva progetti nei paesi in via di sviluppo attraverso l’invio di volontari sul territorio
  • ONG di volontariato
  • ONG che partecipano in maniera attiva nell’organizzazione di progetti di Cooperazione in situazioni di emergenza attraverso personale specializzato

Volendo essere un po’ più generici diciamo che le organizzazioni non governative sono divise tra quelle che sono coinvolte in maniera attiva nel salvataggio in mare dei migranti che quindi operano in maniera più diretta. Ma ci sono anche quelle che esercitano la loro attività sul campo come gruppo di pressione.

In ogni caso la loro peculiarità principale è quella di essere private e di non cercare nessun profitto, visto che vengono sostenute prevalentemente grazie al lavoro dei volontari e alle donazioni di privati cittadini.

Fondazione e ambiti dove operano

Per quanto riguarda gli ambiti dove sono attive le ONG diciamo che sono veramente diversi e variegati. Ma di sicuro le più famose si occupano di tematiche relative ai diritti umani e all’ambiente. Ma ci sono anche ONG che sono molto più impegnate dal punto di vista filosofico e politico. Come sappiamo una delle ONG più famose è Save in The Children, fondata nel 1919 in Gran Bretagna.

Si parla di quella  più antica al mondo. Mentre sempre oltremanica è stata fondata nel 1942 Oxfam. Molto importante anche il 1961, anno nel quale è nata sia WWF che Amnesty International.

Per quanto riguarda l’Italia invece dobbiamo ricordare che le ONG sono inquadrate come Onlus che operano nel settore della cooperazione allo sviluppo. Inoltre sono riconosciute dal Ministero degli Esteri e inserite appositamente in una lista specifica.

La più antica Ong italiana è sicuramente la Comunità di Sant’Egidio fondata nel 1968 da Andrea Riccardi. Ma ci sono anche altre onde famose in Italia e cioè soprattutto Emergency, Legambiente, Caritas, e Nessuno tocchi Caino.

Da dove nasce la polemica relativa ai migranti

Quando è partita la polemica relativa al rapporto ONG migranti?

Innanzitutto dobbiamo renderci conto che nell’immaginario collettivo parlare di ONG significava fino a un po’ di anni fa collegarle alle battaglie ambientali del WWF e Legambiente.

Inoltre si era molto propensi a pensare a tutte le lotte per i diritti umani di Amnesty International o alle battaglie di Gino Strada, fondatore di Emergency. Parliamo quindi di grandi organizzazioni governative, che hanno portato avanti per molti anni battaglie molto delicate su temi molto scottanti del pianeta Terra.

Però soprattutto negli ultimi anni invece le ONG sono state molto collegate alle questioni molto complicate relative al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.

Tutto nasce nel novembre del 2014 quando iniziò l’operazione Triton voluta da Bruxelles è avallata dall’Italia.

Questa operazione sostituiva un’altra e cioè Mare Nostrum. E comunque in questo caso molte ONG avevano deciso di aiutare in maniera concreta nelle operazioni di salvataggio dei migranti che cercavano di arrivare nelle nostre coste.

A un certo punto però c’era stato uno stop a tutto questo, soprattutto in corrispondenza dell’introduzione di un codice di comportamento. Ma prima di questo particolare importante dobbiamo ricordare che già nel 2018 erano otto le navi collegate ad altrettanto organizzazioni non governative presenti nel Mediterraneo.

Quali erano le navi facenti capo ad altrettante ONG

Volendo essere più specifici vogliamo ricordare quali erano le navi che facevano capo ad altrettante organizzazioni non governative, presenti nel Mediterraneo.

  • Golfo azzurro Open Arms da Panama che poteva contenere fino a 500 persone
  • Prudence di Medici Senza Frontiere italiana che poteva contenere fino a mille persone: quindi era la più grande
  • Phoenix di Moas con bandiera del Belize che poteva imbarcare fino a 400 persone
  • Aquarius di SOS Mediterraneo di Gibilterra con capienza 500 persone
  • Sea Watch 3 con bandiera olandese e contenente 350 migranti
  • Minted di Like Bot Project tedesca per 150 persone
  • Iuventa, sempre con bandiera olandese, e che poteva contenere 100 migranti
  • Sea Eye di Sea watch.org con bandiera olandese contenente 200 migranti

Una delle più importanti, soprattutto perché è stata operativa per molto tempo è la Sea Watch 3. Essa era stata al centro di uno scontro con il governo italiano molto duro. Questo scontro era nato dopo la decisione di forzare un blocco navale per far sbarcare 42 migranti che erano presenti a bordo.

Questa nave era stata bloccata in mare per due settimane e aveva come capitano la famosa giovane Carola Rackete. Quest’ultima aveva deciso di forzare il blocco e dirigersi verso Lampedusa.

Sia i naufraghi che l’equipaggio furono tutti tratti in salvo e sono arrivati a Lampedusa stremati ma allo stesso tempo Carola Rackete,  aveva deciso di fare rotta verso il porto. Tutto questo nonostante c’era stato un parere negativo della Corte di Strasburgo allo sbarco.

Come forse molti ricordano queste sue decisioni avevano provocato delle dure polemiche e la reazione sia di Matteo Salvini che di Giorgia Meloni i quali avevano chiesto l’arresto dell’ equipaggio e  il rimpatrio dei migranti .

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